860 firme sono state raccolte da rappresentanti di associazioni per promuovere una petizione per richiamare lo stato di abbandono in cui versa la Chiesa San Giovanni in pieno centro Storico chiusa ormai da 20 anni essendo stata dichiarata inagibile ed interdetta al culto a causa del crollo del tetto avvenuto nel 2002. Il ripristino è stato realizzato fra il 2004 e il 2007, per il resto lo stato di generale abbandono in cui è stato lasciato l’edificio sacro nel corso degli ultimi due decenni ha determinato il progressivo degrado della chiesa e delle sue pertinenze. A promuovere la petizione è stata la Chiesa di S.Cesareo e la relativa azione cattolica, Comunione e Liberazione Terracina, l’Archeoclub, il Gruppo Scout Agesci Terracina 1 e gli Amici della Chiesa del Purgatorio. Tutta la documentazione con allegate le 860 firme, è stata inviata alla Soprintendenza Archeologica delle province di Frosinone e Latina, alla Curia Vescovile della Diocesi e al Comune, ora commissariato. In particolare viene richiesto l’intervento di somma urgenza per il riconsolidamento strutturale e il restauro del campanile della chiesa e del suo immediato contesto murario, e di conseguenza la richiesta di avvio dei necessari e urgenti interventi di recupero, manutenzione e ripristino funzionale e valorizzazione della chiesa e del suo complesso monumentale. La Chiesa S.Giovanni, già di S.Lorenzo è di proprietà del Comune di Terracina, è un bene culturale e come tale è vincolato dallo Stato da cui discende l’obbligo della tutela conservativa e della sicurezza del bene culturale da parte degli enti pubblici a cui appartiene. Un degrado generale che riguarda soprattutto il campanile medievale e la connessa cinta muraria tardo-antica a cui è addossato e collegato, pregiudicandone la staticità e creando condizioni di pericolo e di insicurezza per le persone, le cose e la viabilità (Vicolo delle Belle e Via delle Mura Castellane, su cui insiste la torre campanaria. I promotori della petizione hanno così voluto avviare un iter, non certo di breve durata, per un intervento conservativo di manutenzione straordinaria di ripristino funzionale e di valorizzazione della chiesa e del suo complesso monumentale, al fine di riaprirla e restituirla alla città, alla comunità e alla sua pubblica fruizione. state raccolte da rappresentanti di associazioni per promuovere una petizione per richiamare lo stato di abbandono in cui versa la Chiesa San Giovanni in pieno centro Storico chiusa ormai da 20 anni essendo stata dichiarata inagibile ed interdetta al culto a causa del crollo del tetto avvenuto nel 2002. Il ripristino è stato realizzato fra il 2004 e il 2007, per il resto lo stato di generale abbandono in cui è stato lasciato l’edificio sacro nel corso degli ultimi due decenni ha determinato il progressivo degrado della chiesa e delle sue pertinenze. A promuovere la petizione è stata la Chiesa di S.Cesareo e la relativa azione cattolica, Comunione e Liberazione Terracina, l’Archeoclub, il Gruppo Scout Agesci Terracina 1 e gli Amici della Chiesa del Purgatorio. Tutta la documentazione con allegate le 860 firme, è stata inviata alla Soprintendenza Archeologica delle province di Frosinone e Latina, alla Curia Vescovile della Diocesi e al Comune, ora commissariato. In particolare viene richiesto l’intervento di somma urgenza per il riconsolidamento strutturale e il restauro del campanile della chiesa e del suo immediato contesto murario, e di conseguenza la richiesta di avvio dei necessari e urgenti interventi di recupero, manutenzione e ripristino funzionale e valorizzazione della chiesa e del suo complesso monumentale. La Chiesa S.Giovanni, già di S.Lorenzo è di proprietà del Comune di Terracina, è un bene culturale e come tale è vincolato dallo Stato da cui discende l’obbligo della tutela conservativa e della sicurezza del bene culturale da parte degli enti pubblici a cui appartiene. Un degrado generale che riguarda soprattutto il campanile medievale e la connessa cinta muraria tardo-antica a cui è addossato e collegato, pregiudicandone la staticità e creando condizioni di pericolo e di insicurezza per le persone, le cose e la viabilità (Vicolo delle Belle e Via delle Mura Castellane, su cui insiste la torre campanaria. I promotori della petizione hanno così voluto avviare un iter, non certo di breve durata, per un intervento conservativo di manutenzione straordinaria di ripristino funzionale e di valorizzazione della chiesa e del suo complesso monumentale, al fine di riaprirla e restituirla alla città, alla comunità e alla sua pubblica fruizione.