A proposito della fondazione di Terracina, secondo Dionigi di Alicarnasso, nell’ottavo sec. a.C., alcuni esuli spartani sbarcati sulla costa tirrenica adiacente al Circeo vi avrebbero eretto un sacello alla Dea protettrice della loro città natale che chiamarono Feronia poiché li aveva portati in quel luogo. Ove il portare può comunque alludere a una Dea dell’alba che porta il Sole nascente in braccio per innalzarlo in cielo.
Convinto che gli spartani avessero assistito ad un’alba speciale, Giulio Basile, un medico con forti interessi archeologici e antropologici, ha ipotizzato che il tempio edificato sulla cima del Monte s. Angelo sovrastante Terracina fosse stato dedicato appunto alla Dea dell’Alba. In quanto levatrice di un Sole nascente in un giorno e in un luogo particolari.
Dopo anni di ricerche l’ipotesi formulata da Basile si è rivelata giusta, riuscendo ad individuare il fenomeno, il giusto punto di osservazione sulla collina del Montuno, e la particolarissima data in cui il fenomeno avviene. Un fenomeno, unico al mondo – perché completamente naturale e non aiutato da manufatti umani come in altri luoghi analoghi – consistente nella nascita del Sole tra la cima del Monte s. Angelo e quella del Pisco Montano il giorno del Solstizio Estivo.
La ricerca e la scoperta, descritte da Basile nel libro Mitologia Nuova, sono state presentate presso il Palace Hotel con il sostegno dell’Associazione terracinese Altra Città APS. Mentre l’accesso del pubblico al luogo di osservazione del fenomeno ha avuto il patrocinio del Comune di Terracina.