Emergenza freddo a Roma. Dopo le due vittime, due clochard, l’associazione Nonna Roma chiede al Comune di Roma un modello di accoglienza permanente ed integrato.
Sono bastati i primi giorni con temperature basse a novembre che a Roma si contano già le prime vittime del freddo. Il 9 novembre scorso un senza dimora di 47 anni di origine moldave è stato ritrovato ad Ostia, avvolto in una coperta, privo di vita. La scorsa notte, con un drastico calo delle temperature, un’altra vittima: un clochard di 52 anni trovato su una panchina ad Anagnina. Un’emergenza che si ripete ogni anno per l’associazione Nonna Roma. “Una strage non causata da condizioni climatiche ma da risposte di accoglienza ancora largamente insufficienti – denuncia-. Sappiamo bene come la Giunta Gualtieri abbia notevolmente implementato i posti letto per i senza dimora ma sappiamo anche che servono soluzioni strutturali e di lungo periodo –aggiunge-. Proprio in questi giorni si sta avviando il confronto sul Piano Sociale di Roma Capitale funzionale a riscrivere un sistema unitario e omogeneo di welfare cittadino. Siamo convinti che sarà necessario, nell’ambito di questo Piano, uno sforzo di risorse economiche ulteriori per realizzare -finalmente- un modello di accoglienza permanente ed integrato. Ogni morte di una persona senza dimora è una responsabilità collettiva”, conclude Nonna Roma. C’è tempo fino alle ore 12 di lunedì 11 dicembre per rispondere all’avviso pubblicato dal Comune di Roma per individuare soggetti in grado di allestire una tensostruttura per fornire riparo e ristoro alle persone in difficoltà.