Si aggirava solo da qualche giorno nei dintorni di vicolo della Moretta e di via Giulia. Una clochard, forse polacca, sulla cinquantina. Forse un malore potrebbe averla uccisa insieme con il freddo intenso. Ma i carabinieri della compagnia Roma Centro attendono l’esito dell’autopsia per essere certi delle cause del decesso, visto che sul corpo il medico legale ha riscontrato la presenza di ecchimosi e piccoli tagli. Al momento però non ci sarebbero elementi concreti per poter pensare a un’aggressione che si è trasformata in omicidio: alcune lesioni sono infatti state trovate su un piede, rimasto scoperto, fuori dalle coperte che avvolgevano il cadavere.

ASSENTE LA TENSOST5RUTTURA

Fra l’altro, il Comune di Roma non è ancora riuscito a individuare un’area idonea, dove allestire la tensostruttura da 60 posti destinata a offrire riparo alle persone fragili e senza fissa dimora. E nei prossimi giorni le temperature minime scenderanno a zero-due gradi Accantonata l’ipotesi della Città dell’altra economia al campo Boario, a Testaccio, dove l’anno scorso è stato montato il tendone in prima battuta l’amministrazione ha pensato a viale Pretoriano, ma la Sovrintendenza ha espresso parere negativo per la presenza delle Mura Aureliane. Impossibile poi replicare la soluzione dell’anno scorso, l’hub vaccinale in piazza dei Cinquecento riconvertito in struttura di accoglienza: l’esperimento ha funzionato, ma adesso la zona è occupata dai cantieri del Giubileo. Nell’ultimo mese e mezzo è il terzo clochard morto a Roma, dopo quelli di Ostia e Cinecittà, prima ancora ne sono deceduti altri tre. Intanto ieri alcune persone del quartiere sono andate a rendere omaggio alla povera donna, sul marciapiede dove aveva trovato la panchina che ha usato come letto prima di morire. Anche chi non la conosceva ha voluto posare un fiore laddove si è consumato l’ennesimo dramma dei senza dimora, dei dimenticati, degli ultimi.