Seimila foto di bambini, alcune ritraevano addirittura neonati di pochi mesi. Tutte a sfondo sessuale. Materiale archiviato in diversi dispositivi, tra cui una pen drive e un iPhone che l’«orco» aveva collocato nell’armadietto del suo posto di lavoro: la Soprintendenza capitolina in piazza Lovatelli. L’usciere di 57 anni, è stato arrestato per detenzione di materiale pedopornografico. Reato aggravato dall’ingente numero di foto e dal tipo di immagini. Ascoltato dopo il fermo, ha provato a giustificarsi: « mica l’ho fotografato io il neonato” UNA Frase che ha rafforzato negli inquirenti la sensazione che l’indagato non si renda conto della gravità del suo comportamento. Per molto tempo l’uomo ha trascorso parte delle sue giornate a scaricare materiale pedopornografico. Solo durante l’orario di lavoro ha evitato di collegarsi ai siti frequentati da pedofili. La prima perquisizione è avvenuta nell’ufficio in piazza Lovatelli dove gli inquirenti hanno scoperto che l’usciere nascondeva la pen drive e l’ iPhone all’interno del suo armadietto. Visionato il contenuto, gli investigatori hanno deciso di perquisire l’abitazione dell’uomo. Gli agenti sono rimasti sconcertati dal numero di dispositivi utilizzati per collezionare le foto. Per l’esattezza: due iPhone, un Samsung, un Apple Macbook, nove chiavette usb, sette dvd. Né la persona che conviveva con l’uomo, tantomeno i colleghi hanno mai sospettato qualcosa, nessuno era a conoscenza del lato oscuro del 57enne. Le indagini proseguono.