“Oggi non si parlerà di me. Si parlerà di uno sparo, di un assassino e un complice che negano le proprie responsabilità”. Era il 9 maggio del 1997 quando un proiettile raggiunse Marta Russo, giovane studentessa romana della facoltà di giurisprudenza che passeggiava ignara fra i viali della città universitaria della Sapienza, cinque giorni dopo morì in ospedale. Ventisei anni da quell’assassinio che segnò per sempre una generazione di studenti. A distanza di oltre un quarto di Secolo dalla sua morte, la studentessa 22enne è stata ricordata con un lungo post sulla sua pagina facebook ufficiale accompagnato da una foto della sua carta d’identità quando era ancora una bambina.