La strage di Magdeburgo del medico saudita che ha fatto registrare 5 morti e 200 fertiti, riapre la porta allo spettro terrorismo anche in Italia. In particolare a Roma, dove martedì si apre il Giubileo con la cerimonia delle 19 a piazza San Pietro. Rinforzare la vigilanza non solo sui mercatini di Natale, ma anche su tutte le aree a grande richiamo turistico, come gli eventi di piazza, le cerimonie religiose e i concerti. Allo stesso tempo intensificare i monitoraggi sui «lupi solitari» pronti ad agire sotto effetto di droga e alcol, così come soggetti con problemi psichiatrici. Dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha presieduto una riunione straordinaria con i vertici delle forze dell’ordine e dell’intelligence, arrivano le direttive per intensificare i controlli. A preoccupare sono le modalità dell’attentato di Magdeburgo, con un’auto lanciata a tutta velocità contro la folla, e il profilo del terrorista. Minacce invisibili e improvvise. Per questo il lavoro dell’intelligence è di vitale importanza nell’aggiornamento dei profili di soggetti già conosciuti in Italia. Anche perché il rischio attentato non è solo nelle grandi città, ma anche nei centri minori: al Giubileo insomma — vigilato da 700 unità in più, con blocchi stradali, zone rosse e sistemi anti-drone —, si sommano obiettivi sensibili, sedi istituzionali, ambasciate, insieme a stazioni, aeroporti, porti, poli turistici e culturali. E gli spettacoli in piazza, compresi quelli di Capodanno come il concerto di Tony Effe al PalaEur dopo l’annullamento al Circo Massimo. Forti le reazioni delle istituzioni all’attacco in Germania. Un atto «proditorio — per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Solidarietà anche dalla premier Giorgia Meloni, che avverte: «Dobbiamo essere attenti a gestire le nostre politiche anche per come riusciamo a garantire la sicurezza dei nostri cittadini».