Sarà bonificato,ma non si sa ancora quando, la Eco X, il sito di stoccaggio di rifiuti speciali in via Pontinia Vecchia Pomezia, che il 5 maggio del 2017 andò a fuoco, sprigionando colonne di fumo nero, che hanno liberato nel cielo sostanze particolarmente cancerogene, come la diossina e furani. Di quell’inferno di fuoco resta oggi un cumulo di macerie e migliaia di tonnellate di materiale inquinante ammassato a terra, coperto da teli sostituti più volte per motivi di sicurezza e perché rovinasti dalle intemperie. C’è infatti anche la Eco X di Pomezia nell’elenco dei siti contaminati da bonificare, elaborato dalla Regione Lazio. Ammonta a circa dieci milioni lo stanziamento Complessivo per tutte le aree censite. Di questi soldi da ripartire, un milione e ottocentomila euro sono previsti per il prossimo anno, quattro nel 2025 ed infine quattro milioni e mezzo nel 2026. Non è stato ancora quantificata la parte dei dieci milioni che la Regione Lazio destinerà alla bonifica della Eco X. Ma molti soldi più soldi dovrebbero indennizzare un territorio e la sua popolazione così duramente colpiti. Qualche giorno dopo l’incendio l’Arpa Lazio certificò livelli di sostanze cancerogene nell’aria settantasette volte più alti del limite indicato dall’Oms. Un disastro ambientale che comportò la chiusura delle scuole e all’evacuazione di alcune famiglie, danni all’agricoltura e agli allevamenti.