STRASBURGO

Ue, Procaccini (FdI-ECR): “Con Green Deal e nuove tasse direzione sbagliata“

Intervento nella sessione plenaria dopo il discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato in aula da Ursula von der Leyen

Ue, Procaccini (FdI-ECR): “Con Green Deal e nuove tasse direzione sbagliata“

“La parata militare del leader cinese, vestito come Mao Tse Tung, che tiene per mano Putin e Kim Jong-un, ci ricorda che nel mondo prosperano regimi che non nascondono la loro volontà di rimodellare l’ordine globale, anche con la forza. Dobbiamo rafforzare i nostri valori, la nostra economia, la nostra difesa, le nostre alleanze.
Accogliamo l’intesa che ha raggiunto con l’amministrazione americana sui dazi, non perché sia perfetta, ma perché è certamente meglio di una guerra commerciale tra alleati, che hanno bisogno l’uno dell’altro”.

Lo ha dichiarato l’Europarlamentare di FDI-ECR, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, intervenendo nella plenaria di Strasburgo dopo il discorso sullo Stato dell’Unione pronunciato in aula da Ursula von der Leyen.

“Il Green Deal – ha continuato Procaccini – è stato pensato e voluto in un’altra era geopolitica. Oggi è un ostacolo troppo alto per la competitività europea. Mantenere i dazi imposti dall’Unione Europea alla propria industria, addirittura aggiungere cinque nuove tassazioni proprie nel nuovo bilancio pluriennale, significa andare nella direzione sbagliata. Un errore tragico. Mi pare si stia andando nella giusta direzione per quanto riguarda l’immigrazione: cooperando con le nazioni di origine e transito dei migranti per fermare le partenze illegali.

Ora dobbiamo definire in fretta i Paesi terzi sicuri e rendere i rimpatri una pratica effettiva, non una vuota promessa. Un’ultima cosa. in troppe regioni del mondo viene impedito ai cristiani di professare la loro fede. È ormai un anno che è vacante il posto di Inviato speciale dell’UE per la libertà di religione nel mondo. Io lo trovo desolante. Per noi conservatori è molto importante. Perché se l’Europa non difende i principi che l’hanno plasmata, non potrà certo difendere i suoi interessi, né i suoi confini”, ha concluso Procaccini.