Oggi il Consiglio comunale ha riaperto il confronto sul Porto di Foce Verde grazie alla mozione presentata dal consigliere Alessandro Porzi. Sul tema è intervenuto il PD, con il Capogruppo Valeria Campagna.
La nota
Accolgo con favore che finalmente il tema torni al centro del dibattito pubblico dopo anni di attesa, ma non posso che esprimere forti perplessità sul modo in cui la maggioranza affronta la questione e sulle responsabilità politiche accumulate negli ultimi decenni. Non posso non evidenziare il dispiacere per la quasi totale assenza della Sindaca Matilde Celentano dalla discussione. È arrivata solo verso la fine, evitando un confronto pieno su un tema che riguarda il futuro del nostro litorale e della nostra economia. Purtroppo, non è la prima volta: la Sindaca è sempre presente quando c’è da tagliare un nastro, farsi fotografare o inaugurare un evento, ma quando si tratta di pianificazione, sviluppo, urbanistica, infrastrutture vere, inspiegabilmente ha altri impegni. E questa assenza pesa, perché indica una scarsa attenzione verso i temi più complessi e strategici per la città.
La mozione presentata ha consentito quantomeno di riaprire il dibattito sul tema, ma ribadisco che una mozione non è lo strumento adatto per affrontare un’infrastruttura strategica come il porto. Serve un approfondimento tecnico in commissione, con progetti alla mano e la presenza dei tecnici competenti: urbanisti, esperti di tutela costiera e servizi demaniali. Serve un percorso strutturato, trasparente e condiviso, non un annuncio slegato da numeri, vincoli e fattibilità.
C’è un punto poi che non possiamo ignorare: se c’è qualcuno che ha trasformato le grandi opere in pura propaganda, quello è proprio il centrodestra pontino. Ho serie perplessità sul ripetersi del copione che conosciamo: decenni di promesse elettorali (porto, aeroporto, autostrada) che hanno prodotto pochissimo se non una scia di cantieri incompiuti, contenziosi e debiti per la collettività.
Ancora oggi pesa l’eredità dell’ex Sindaco Vincenzo Zaccheo – promotore da sempre del porto a Foce Verde e non a caso oggi presente in aula consiliare – che più di tutti è il simbolo evidente di quella stagione di promesse irrealizzabili, progetti fantasma e cantieri mai nati. L’elenco è lungo e pesante: ex Icos, Metro Leggera, Cimitero, Cittadella Giudiziaria, Terme di Fogliano (queste ultime finite nella maniera più indecorosa, con il Comune che non si presenta ai sopralluoghi e la concessione mineraria revocata).
E davanti a questo lungo curriculum di fallimenti, capirete perché oggi siamo più che legittimati ad avanzare dubbi sulle modalità, sulla gestione e sulla filiera politica che ha governato questa città per lunghi anni. Abbiamo il dovere di sapere: cosa c’è di diverso? Perché dovremmo credere oggi a ciò che per vent’anni è stato solo propaganda?
Inoltre, non c’è una linea unitaria: mentre a livello comunale si riapre il confronto su Foce Verde, in Regione la Giunta Rocca ha tolto il Porto di Foce Verde dal piano regionale dei porti, mentre a livello nazionale la deputata della Lega Giovanna Miele spinge apertamente per la realizzazione del porto a Rio Martino. È evidente che in assenza di chiarezza politica, l’esito sarà sempre lo stesso: non si farà nulla.
Possiamo condividere, idealmente, l’obiettivo di una riqualificazione di Foce Verde solo se sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. Ma la domanda centrale resta: con quale progetto? Si intende riproporre il vecchio disegno di vent’anni fa o avviare una progettazione nuova, compatibile con i vincoli attuali e con garanzie finanziarie e ambientali? Finché questa domanda non avrà risposte chiare e documentate, ogni buona intenzione rischia di rimanere lettera morta.
Per questi motivi ribadisco le mie perplessità: poca concretezza, troppi proclami. Chiedo formalmente che il tema venga rimandato in Commissione Urbanistica per un esame approfondito con progetti preliminari, pareri tecnici e la partecipazione dei portatori di interesse (Regione, Parco, associazioni ambientaliste, operatori economici, tecnici). Senza questo passaggio, l’approvazione della mozione rischia di tradursi nell’ennesimo annuncio privo di effetti concreti.
La nostra città merita visione, trasparenza e concretezza. Non merita l’ambiguità di una maggioranza che promette tutto e realizza nulla. Noi siamo disponibili a collaborare per un progetto che metta al centro la sostenibilità e l’interesse collettivo, non le passerelle elettorali.