Il Consiglio comunale ha bocciato a larga maggioranza la richiesta di Acqualatina di raddoppiare il capitale sociale. Con 12 voti favorevoli e una sola astensione l’assemblea ha espresso ieri sera il proprio dissenso all’aumento da 23,6 a 53,6 milioni di euro proposto dalla società che gestisce il servizio idrico.
Una decisione che ha visto unite maggioranza e opposizione. «Ringrazio la minoranza per l’unità dimostrata su questa importante questione», ha dichiarato il sindaco, Monia Di Cosimo, durante la seduta consiliare, sottolineando come la tutela degli interessi pubblici abbia superato le divisioni politiche.
Ad astenersi sul punto, la consigliera Rita Rossetto, sebbene con un fermo diniego alla richiesta fatta dal gestore idrico di minoranza di Acqualatina per l’aumento del capitale sociale. Il consigliere ha precisato di astenersi per il mancato accoglimento dell’emendamento proposto, il quale – spiega – prevedeva lo stralcio dell’oggetto della proposta di deliberazione che impegnava il sindaco ad un tavolo di confronto con i soci e Acqualatina per valutare soluzioni alternative all’aumento di capitale, per non far pesare ulteriori costi sui cittadini. Ha inoltre sottolineato che le difficoltà del gestore idrico nascono dagli anni precedenti e sono a tutt’oggi in essere.
Acqualatina aveva convocato l’assemblea dei soci per il 17 e 19 settembre per approvare l’operazione, ma successivamente ha annullato la convocazione. Il Comune di San Felice Circeo, che partecipa alla società insieme ad altri 34 comuni, ha ritenuto infondate le motivazioni addotte dalla società per giustificare il massiccio incremento di capitale.
Invece di procedere con l’aumento, l’amministrazione comunale, con la deliberazione approvata dalla pubblica assise, propone ora un tavolo di confronto tra tutti i soci per valutare insieme le strategie future.