L'INTERVENTO DEI CONSIGLIERI

Abc, parla l'opposizione: «Fallimento politico e amministrativo, la città è stanca»

«Gestione disastrosa di ABC: ora sindaca e assessori si assumano le loro responsabilità»

Abc, parla l'opposizione: «Fallimento politico e amministrativo, la città è stanca»
Pubblicato:

Sulla vicenda dell'Abc a Latina e dopo la protesta dei lavoratori, intervengono i consiglieri di opposizione che chiedono le dimissioni della Sindaca e degli Assessori.

La nota congiunta

«Era chiaro che i nodi venissero al pettine». Le opposizioni lo ripetono da mesi: la gestione dell’azienda speciale ABC è arrivata al punto di rottura. E stamattina, con la protesta dei lavoratori sotto il Comune, le crepe sono diventate voragini. Lavoratori esasperati, rappresentati dall’UGL Psa, hanno chiesto le dimissioni della sindaca, dell’assessore all’Ambiente Addonizio e dell’assessora al Bilancio Nasti. «Chiedono rispetto, sicurezza e dignità – sottolineano i consiglieri comunali di LBC, PD, M5S e Per Latina 2032 – ma ricevono solo silenzi e promesse mancate».

Dopo il presidio, sono stati ricevuti in aula consiliare dalla Sindaca, dal direttore generale e dall’assessore Addonizio. Ma le assenze pesano come macigni: né il management di ABC, né l’assessora Nasti, né i dirigenti si sono presentati, nonostante fossero a conoscenza della protesta. L’incontro si è concluso con un nulla di fatto: l’UGL ha lasciato il tavolo, dichiarando «piena insoddisfazione per le risposte non ricevute».

A questo si aggiungono le dichiarazioni dell’assessore Addonizio, che ha pubblicamente minacciato le dimissioni proprie e del suo gruppo se entro giugno non saranno approvati il bilancio e il Pef di ABC. «Una posizione – sottolineano i consiglieri della minoranza - che smentisce clamorosamente la Sindaca, che ha parlato anche oggi di una “maggioranza coesa” e di una situazione “sotto controllo”».

«La realtà, purtroppo, è ben diversa. Siamo di fronte a un’amministrazione che ha paralizzato un’azienda strategica, causando disagi a cittadini e lavoratori. I dati parlano chiaro: meno ritiri, TARI altissima, raccolta differenziata ferma e una città sempre più sporca, ostaggio di una crisi interna alla coalizione di centrodestra sulla gestione dei rifiuti tutt’altro che risolta» denuncia l’opposizione.

«Il bilancio di ABC doveva essere approvato entro il 15 aprile, ma per il terzo anno consecutivo l’amministrazione non ha rispettato le scadenze. Così da tre anni l’azienda opera in esercizio provvisorio. L’effetto a cascata è devastante: impossibilità di assumere personale stagionale, tagli per oltre 500mila euro, eco-calendario rimodulato e carichi di lavoro insostenibili per gli operatori».

«ABC non ha deciso autonomamente la rimodulazione del corrispettivo con taglio di 500mila euro – sottolineano ancora le forze di opposizione – l’ha subìta. Eppure dal Comune si continua a sostenere il contrario, in un teatrino di dichiarazioni contraddittorie e reticenze».

«Ancora aspettiamo di conoscere il nuovo piano industriale, mai condiviso in sede di consiglio o commissione. Anche la qualità della raccolta sta peggiorando: meno differenziata, più indifferenziata, più costi per il conferimento a Rida Ambiente (oltre 7 milioni di euro). Una gestione che non solo mette in difficoltà i lavoratori, ma svilisce gli obiettivi di sostenibilità ambientale raggiunti negli anni passati».

«Non serve una laurea ad Harvard per capire che se un’azienda prima funzionava bene e poi inizia a crollare, il problema è nella gestione. Improvvisazione? Incompetenza? Inadeguatezza? Forse tutte e tre. Il quadro si completa con la vicenda dell’inconferibilità dell’incarico a Palmerini, che rischia di invalidare tutti gli atti approvati sotto la sua presidenza».

Per le opposizioni è il momento della verità: «Serve un’assunzione di responsabilità. Si sta arrecando un danno concreto ai cittadini e ai lavoratori, alla vivibilità e all’immagine della città. Forse è tempo di riconoscere i propri limiti e chiedere il contributo di tutte le forze politiche per salvare un’azienda pubblica che avrebbe potuto diventare un modello virtuoso. Le soluzioni ci sono, basta volerle e saperle percorrere»

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *