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FORMIA: BLU ECONOMY, SI PUNTA SULLE STRUTTURE RICETTIVE

FORMIA: BLU ECONOMY, SI PUNTA SULLE STRUTTURE RICETTIVE

L’economia del mare è una risorsa che genera ricchezza, occupazione e innovazione secondo un modello collaborativo e sostenibile. Nella Blue Economy sono state comprese tutte le attività che vanno dalla pesca all’acquacoltura e all’industria di trasformazione alimentare, dalla cantieristica ai servizi connessi alla nautica da diporto, dalle strutture ricettive del turismo costiero fino alle attività estrattive. Comprende quindi tutte le attività economiche basate o collegate all’oceano, ai mari e alle coste. Ciò include la pesca, l’acquacoltura, il turismo costiero, il trasporto marittimo e i porti, l’energia rinnovabile offshore e la biotecnologia. La Blue Economy è un innovativo modello di sviluppo economico basato su durabilità, rinnovabilità e riutilizzo, che punta a rivoluzionare le nostre attività produttive e ad azzerare le emissioni inquinanti. Oceani, laghi, mari e fiumi rappresentano un patrimonio straordinario per l’intera umanità. L’Economia del mare è ormai da tempo entrata a far parte delle linee di attività del sistema camerale. Unioncamere  conferma la sua attenzione al volto “blu” della nostra economia con una serie di attività, tra cui la realizzazione dei Rapporti sull’Economia del mare – al fine di metterne in risalto dimensioni e potenzialità al servizio della definizione delle migliori politiche per il suo sviluppo – e l’organizzazione degli Stati Generali dell’Economia del mare, meeting sul territorio volti a contribuire alla elaborazione di una strategia camerale comune relativa alla attivazione di una policy mirata alla blue economy.

Si va verso una direzione  per favorire quel passaggio dalla crescita blue a un’economia del mare sostenibile che l’Europa  chiede, anche in vista degli obiettivi previsti nel Green Deal di riduzione delle emissioni di carbonio di almeno il 55% entro il 2030 e conseguire la neutralità climatica entro il 2050. La Blue economy è già una realtà che concorre in modo significativo al nostro Pil ed ha ancora un enorme potenziale di crescita inespresso. L’economia del mare coinvolge quasi 225 mila aziende che danno lavoro a 921 mila occupati superando il concetto di filiera allargata, si identificano e quantificano  le diverse componenti –  produzione, occupazione, caratteristiche, numerosità delle imprese e articolazione territoriale – di un segmento dell’economia nazionale, quello del mare, che incide sulla produzione complessiva in modo diretto per il 3,4 per cento, ma che grazie alla capacità di attivazione di filiera supera il 9% del Pil giungendo a rappresentare circa 136 miliardi di euro di valore.

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