VITERBO: RIVOLTA IN CARCERE, PRESENTATA LA DENUNCIA PER LA MORTE DEL DETENUTO

E’ STATA presentata una denuncia sulla morte del 30enne romeno, avvenuta mercoledì in carcere al Mammagialla di Viterbo. Una morte liquidata come naturale, che ha portato oltre 50 detenuti del penitenziario alla rivolta. La vittima, Alexandru Bustei, era finito in cella per rapina impropria. A presentare la denuncia l’avvocato del foro di Frosinone Danilo Dipani, denuncia che ha lo scopo di capire cosa abbia portato alla morte il 30enne. Quella di Bustei non è la prima morte “sospetta” che avviene nel carcere viterbese. Prima di lui il giovane egiziano Hassan Sharaf, i cui strascichi giudiziari non sono ancora terminati. Le proteste tra le mura del penitenziario Nicandro Izzo sono iniziate nelle scorse ore. Man mano hanno preso sempre più piede, finché non sono sfociate in una vera e propria rivolta. I detenuti si sono asserragliati nella sezione D1, lanciando bombolette a gas incendiarie contro la polizia penitenziaria. Per fronteggiare la situazione è stato necessario richiamare in servizio alcuni agenti, altri sono rientrati spontaneamente anche se erano in ferie. Il carcere di Mammagialla è stato circondato dalle forze dell'ordine: polizia penitenziaria, di stato e carabinieri. Le vie di accesso al penitenziario sono state presidiate, anche dalla polizia locale. I detenuti hanno incendiato lenzuola e materassi, con la sezione del carcere che si è riempita di fumo e odore acre. Il reparto è stato distrutto. Centinaia le forze dell'ordine intervenute, in ausilio anche i vigili del fuoco. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha definito i disordini "una rivolta annunciata”. “Mi domando cosa si sta aspettando ancora per adottare provvedimenti straordinari – ha detto - per fronteggiare una situazione diventata ormai esplosiva”.