SOLDI DALL'ITALIA ALLA CINA

Truffa del sismabonus, sequestro di falsi crediti d'imposta per 10 milioni di euro

L’intero meccanismo era basato sulla creazione di documenti falsi, poi inseriti sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, dichiarando lavori mai eseguiti, anche in alcuni condomini di Roma.

Pubblicato:
Aggiornato:

Sequestro di falsi crediti d’imposta per un valore di oltre 10 milioni di euro. Il provvedimento arriva al termine di un’indagine articolata che ha riguardato 9 soggetti, condotta dalla Guardia di Finanza di Formia e coordinata dalla Procura di Cassino, che ha portato alla scoperta di un sistema fraudolento operante nel sud pontino e a Roma, volto a truffare il Fisco attraverso crediti inesistenti legati al Sismabonus.

L'inchiesta

L’inchiesta ha preso il via nel 2023, quando gli investigatori, sotto il coordinamento del Nucleo Speciale Tutela Entrate e Repressione Frodi Fiscali della capitale, hanno iniziato a monitorare i cosiddetti “monetizzatori”. Tra i crediti sotto osservazione, quelli relativi a interventi edilizi per la sicurezza sismica degli edifici, rivelatisi poi del tutto falsi. L’indagine ha svelato un sistema ben strutturato partito da un uomo detenuto in carcere, il quale si era prestato a far circolare crediti d’imposta per consentirne la monetizzazione illecita. L’intero meccanismo era basato sulla creazione di documenti falsi, poi inseriti sulla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate, dichiarando lavori mai eseguiti, anche in alcuni condomini di Roma.

Lavori fantasma

Gli accertamenti hanno infatti confermato l’inesistenza di cantieri, come attestato dagli amministratori degli edifici coinvolti. Nel corso delle indagini, è emerso che i crediti venivano trasferiti a soggetti nullatenenti o con precedenti penali, e a imprese edili che operavano a livelli molto al di sotto delle dimensioni necessarie per eseguire i lavori. Un elemento significativo emerso dalle indagini è il trasferimento di parte dei proventi illeciti all’estero: in particolare, un bonifico di oltre 2 milioni di euro è stato effettuato. nei mesi di novembre e dicembre del 2021, da un residente a Minturno verso la Cina, utilizzando intermediari bancari cinesi. Il G.I.P. ha ordinato il sequestro preventivo dei crediti fiscali, inclusi quelli eventualmente presenti nei cassetti fiscali di terzi che avevano avuto accesso in buona fede.

 

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *