L'ILLECITO AMBIENTALE

Traffico nazionale di rifiuti, nove arresti e sequestri per un milione

Quattro regioni coinvolte, ad Onano la falsa destinazione per il centro di trattamento e recupero

Pubblicato:
Aggiornato:

E' la EKO srl di Onano, in provincia di Viterbo, una delle tre società di trattamento e recupero rifiuti sequestrate a seguito delle indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, per fare luce su un traffico illecito di rifiuti industriali, tra Campania, Puglia, Basilicata e Calabria.

Le indagini

Nove le persone arrestate, altre 34 persone denunciate e indagate. L'accusa è di associazione a delinquere per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti. Migliaia di balle di rifiuti speciali industriali e frazione indifferenziata di rifiuti solido urbani, oltre a scarti tessili, transitavano secondo rotte diverse da quelle ufficiali, come falsamente attestato ad esempio dalla società di Onano, in merito alla disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti e al luogo di conferimento dei rifiuti per il successivo recupero. Nella realtà dei fatti, non venivano seguite le procedure di legge, per risparmiare e quindi aumentare i profitti. I rifiuti venivano così trasportati e abbandonati in siti, spesso anche di pregio naturalistico, tra le province di Cosenza, Matera, Avellino e Taranto. Gli indagati sono autisti dei tir, organizzatori dei trasporti, gestori formali delle società responsabili.

Sequestrati beni per un milione di euro, tra capannoni industriali, terreni agricoli e 25 automezzi tra motrici e rimorchi.