Tari, il Comune rischia di dover restituire 10 milioni agli utenti
Se la revisione fosse ritenuta non conforme, il Comune potrebbe essere costretto a restituire fino a 10 milioni di euro ai cittadini attraverso uno storno in bollett
Nel 2023 il Piano economico e finanziario del servizio rifiuti del Comune di Latina è aumentato del 30%, passando da 26 a 36 milioni di euro. Ora quel rincaro finisce sotto la lente dell’Arera, l’autorità nazionale di regolazione, perché superiore al limite del 10% fissato per legge. Se la revisione fosse ritenuta non conforme, il Comune potrebbe essere costretto a restituire fino a 10 milioni di euro ai cittadini attraverso uno storno in bolletta.
Il caso
Il caso è emerso durante la commissione Bilancio. Sebbene i tempi di valutazione dell’Arera siano incerti, l’amministrazione si è tutelata in bilancio, segnale che il rischio è preso sul serio. L’assessore al Bilancio Nasti ha però definito remota questa eventualità, sostenendo che se ci fossero state irregolarità, l’Arera si sarebbe già pronunciata. Nel frattempo, la nuova revisione del Pef per il 2025, da 34 a 37 milioni di euro, resta sotto la soglia del 10% e quindi non presenta lo stesso rischio. Tuttavia, porterà a un nuovo incremento della Tari: +6% per le famiglie e ancora di più per le imprese. Rinviata infine l’approvazione delle bollette Tari 2025, in attesa del nuovo termine prorogato al 30 giugno.