Il Procuratore della Repubblica di Cassino Carlo Fucci ha disposto la trasmissione alla Procura dei Minori, degli atti sulla morte di Paolo, il ragazzo di 15 anni originario di Cassino e residente con la famiglia a Santi Cosma e Damiano morto suicida la settimana scorsa. Il sospetto è che il ragazzo sia stato in qualche modo spinto al gesto estremo e verifiche sono in corso anche su suoi compagni. I carabinieri stanno anche accertando quale sia stato l’atteggiamento della scuola, se le segnalazioni fatte dalla famiglia siano state protocollate, se sia stato attivato il protocollo contro i fenomeni di bullismo e chiesto un supporto psicologico e dei Servizi Sociali
Il magistrato inoltre sta verificando cosa sia avvenuto alla denuncia presentata ai carabinieri ed alle quindici segnalazioni per episodi di bullismo che i familiari di Paolo hanno riferito di avere presentato per tutelare il figlio dalla persecuzione dei bulli. Disposta inoltre l’estrazione delle ‘copie forensi’ con i dati del computer, dello smarphone e degli altri supporti in uso al ragazzo, per ricostruire cosa abbia visitato e letto nei giorni e soprattutto nelle ore precedenti alla morte. Si cercano anche messaggi o frasi denigratorie che potrebbero averlo spinto a togliersi la vita
L’intervento della Preside
Nessuna segnalazione da parte dei genitori, nessuna criticità rilevata dalla psicologa dello sportello di ascolto dove Paolo si recava, nessun atteggiamento indifferente tanto che al funerale “c’era l’intera classe e tutta la scuola”. Gina Antonetti, preside dell’Istituto frequentato dal quindicenne che si è tolto la vita, respinge ogni addebito sollevato dai familiari del ragazzino. “Ciò che stanno dicendo i suoi genitori è per noi motivo di dispiacere, ma è anche profondamente ingiusto”, dice la dirigente scolastica dell’Istituto Antonio Pacinotti di Fondi, nella cui sede distaccata di Santi Cosma e Damiano andava Paolo