Spaccio al Nicolosi, chiesti 100 anni di carcere per il clan Di Silvio
Dura requisitoria della DDA nel processo "Nico": pene fino a 16 anni

Un totale di circa 100 anni di carcere è stato chiesto dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Margherita Pinto, al termine della requisitoria nell'ambito del processo "Nico", che vede imputati diversi membri di un ramo della famiglia Di Silvio. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, dell’accusa di traffico di sostanze stupefacenti tra Campo Boario e il quartiere Nicolosi di Latina.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo e coordinate dalla DDA, hanno preso il via nel 2021 grazie alle dichiarazioni di Carmine Di Silvio, figlio di Antonio detto Cavallo, che ha deciso di collaborare con gli inquirenti. Le prove raccolte – tra pedinamenti, intercettazioni e riprese video – hanno permesso di documentare un’attività di spaccio strutturata e continua, gestita anche attraverso le donne della famiglia, impiegate come vedette.
Le richieste di condanna
La pena più alta – 16 anni – è stata chiesta per Ferdinando Di Silvio, detto Macciò, ritenuto a capo dell’organizzazione. Seguono:
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14 anni per Giovina Di Silvio, detta Anna
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12 anni per Antonio Di Silvio, detto Cavallo
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8 anni e 8 mesi per Salvatore Di Silvio (Piccolo) e Antonio Di Silvio (Pipino)
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8 anni per Stefania Di Silvio (Sunacà) e Sabiuccia Di Silvio (Cucca)
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7 anni e 4 mesi per Emanuele Sicignano (Rurù)
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6 anni e 8 mesi per Rubina Di Silvio (Cerella), Giovina Di Silvio (Paparella) e Ermana Anna Pagliaroli
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8 anni anche per Antonietta Di Silvio, detta Mara
Chiesta invece l’assoluzione per Claudia Virginia Di Silvio, mentre per Sabiuccia Di Silvio, detta Mammona, che ha optato per il rito ordinario, è stato richiesto il rinvio a giudizio.
Prossime udienze
Il processo, in corso davanti al Gup del Tribunale di Roma Marisa Mosetti, proseguirà il 10 settembre con le arringhe difensive. Solo dopo il giudice entrerà in camera di consiglio per emettere la sentenza.