IN VIA ASPROMONTE

Rivolta in carcere contro il 41-bis e pestaggio in cella, individuati i responsabili

I fatti la sera dello scorso 28 ottobre, incendio in corridoio e bombolette spray a rischio esplosione

Rivolta in carcere contro il 41-bis e pestaggio in cella, individuati i responsabili

Rivolta e pestaggio con minacce nel carcere di Latina, tre misure di custodia cautelare per tre detenuti e altri tre indagati. I primi tre sono responsabile di una rivolta all’interno del carcere di Latina, avvenuta la sera dello scorso 29 ottobre. Una protesta contro il 41-bis, il regime di isolamento nella camera n 6 del 1 Piano A, dove cinque detenuti intorno alle 20.30 hanno iniziato a battere sulle inferriate, per manifestare il proprio dissenso. Poco dopo le 21 l ‘ Agente in servizio alla Sezione 1 Piano A,  ha ritirato uno specchio nelle camere detentive, che nella circostanza era stato utilizzato dai detenuti per spiare l’attività del personale.

Una decisione usata come pretesto per scatenare una rivolta promossa da tre detenuti, che hanno distrutto mobilio ed altri beni dell’Amministrazione penitenziaria  presenti in cella, oltre a incendiare in corridoio coperte, lenzuola e bombolette di gas, con il pericolo di esplosioni, oltre a lanciare una coperta in fiamme contro gli agenti di polizia penitenziaria, insultati e minacciati. Agenti che per scongiurare il peggio sono intervenuti con un estintore.  La rivolta carceraria ha causato anche la sospensione del servizio di somministrazione farmaci agli altri detenuti.

Oltre ai tre detenuti destinatari della misura cautelare, risultano indagati altri tre detenuti, accusati di aver picchiato selvaggiamente un altro detenuto nella cella numero 2: pugni e calci alle costole e in faccia, procurandogli trauma cranico e facciale, con 5 giorni di prognosi. Botte e minacce: “Se parli ti uccidiamo la famiglia perché sappiamo che hai una moglie e quattro figli”.

Le indagini sono state eseguite dalla polizia penitenziaria, coordinate dai magistrati Luigia Spinelli e Valentina Giammaria. Le misure sono state emesse dal gip Mara Mattioli.