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Rapine tra adolescenti in centro: sempre più episodi tra Piazza del Popolo e le Poste centrali

Stessa dinamica, stessi autori: i bulli colpiscono gruppi isolati e ragazzi vulnerabili. Nessuna arma, ma tanta prepotenza

Rapine tra adolescenti in centro: sempre più episodi tra Piazza del Popolo e le Poste centrali
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Un filo conduttore sembra legare i diversi episodi di microcriminalità che si sono verificati negli ultimi mesi nel cuore della città, tra Piazza del Popolo e le Poste centrali. A essere presi di mira sono adolescenti tra i 14 e i 16 anni, aggrediti con modalità ricorrenti: niente armi, ma una prepotenza studiata, fatta di intimidazioni, atteggiamenti dominanti e minacce velate.

I responsabili, descritti sempre in modo simile dalle vittime, puntano a gruppi di ragazzi meno numerosi, possibilmente isolati rispetto alle folle del weekend. Scelgono con cura le vittime, cercando tra loro i più fragili o i meno reattivi. Il copione è spesso lo stesso: si avvicinano con una scusa banale, come chiedere una sigaretta, poi alzano la voce, impongono la loro presenza e pretendono denaro. Non rubano oggetti di valore e spesso non toccano nemmeno i cellulari, se non per intimidire. Il tutto si consuma in pochi minuti, con un’apparente “normalità” che rende queste rapine ancora più subdole.

In alcuni casi i bulli frugano nelle tasche delle vittime o si fanno consegnare banconote da pochi euro, come se stessero chiedendo un favore. Ma il danno emotivo per chi subisce questi atti – e per le famiglie – è enorme: insicurezza, paura, perdita di fiducia.

Ad oggi, secondo le informazioni raccolte, non si registrano aggressioni fisiche, ma l’allarme tra i genitori cresce. La città assiste così a una forma di microviolenza silenziosa, che si insinua tra le pieghe delle serate estive e colpisce chi dovrebbe essere solo impegnato a vivere la propria adolescenza in tranquillità.