Precipitato dal tetto e morto, la UIL: "Solidarietà alla comunità indiana"
Avviata la procedure per velocizzare l'arrivo in Italia dei familiari del 35enne deceduto dopo una settimana di agonia

Tanti gli interventi del mondo sindacali dopo la morte di Singh Satwinder, l'operaio indiani di 35 anni, precipitato dal tetto della Cantina Sociale di Borgo Santa Maria e morto dopo una settimana all'Ospedale San Camillo di Roma.
Sull'ennesima tragedia del lavoro è intervenuta la UIL .
La nota
"Con le nostre categorie della Feneal e della Uila abbiamo stabilito un contatto diretto con i familiari di Singh affinché possano raggiungere l’Italia al più presto per espletare le dolorose pratiche burocratiche e la reversibilità della rendita Inail”. Lo dicono in una nota Alberto Civica , Luigi Garullo, Massimo Purificato e Giorgio Carra, rispettivamente Segretario generale Uil del Lazio, Segretario generale Uil Latina, Segretario generale Feneal Latina e segretario generale Uila Latina - Frosinone.
“Siamo consapevoli che tutto questo non lenirà il dolore della famiglia di Singh e della comunità indiana di Cisterna – proseguono i segretari Uil – ma in questi frangenti, mentre alle autorità competenti spetta il compito di fare chiarezza sull’accaduto, il sindacato oltre a ribadire con fermezza che nel Paese occorre una politica che dia maggiore valore al lavoro e alla sua sicurezza quotidiana, ha anche il dovere morale di attivarsi per sostenere e aiutare chi sta provando un dolore straziante”.
I numeri
“Tra gennaio e febbraio– concludono i sindacalisti – il pontino ha già fatto registrare due incidenti mortali, stesso numero del bimestre dell’anno precedente. In tutta la regione i lutti sono stati 11, undici anche nell’anno precedente. Su scala regionale il numero totale degli infortuni sul lavoro ha superato le seimila unità (6.231). Seppur parziali, quindi, i primi numeri dell’Inail lasciano pensare a un altro anno critico sotto il profilo della salute e sicurezza sul lavoro. E’ questo nel terzo millennio è intollerabile”