Pedopornografia, l'arresto della caposala del Goretti. Video choc: "Minore violentato e filmato"
Le tre persone si trovano nelle carceri di Rebibbia e Velletri
Sono sotto choc la città di Latina e la sanità pontina, dopo l’arresto della Squadra Mobile di una nota caposala di 43 anni, in servizio presso l’ospedale Santa Maria Goretti finita in un’inchiesta sulla pedopornografia. In manette insieme con lei, l’uomo che frequentava, un geometra residente a Velletri e la compagna di lui.
I tre sono accusati a vario titolo, di aver compiuto atti sessuali ai danni di un minore. In alcuni casi gli atti sessuali venivano registrati attraverso video, per essere scambiati tra i tre indagati. Le indagini, coordinate dalla Procura di Latina, sono state avviate nel mese di marzo scorso e sulla scorta delle prove schiaccianti, hanno portato al tempestivo arresto per interrompere immediatamente le violenze. L’infermiera è reclusa a Rebibbia, gli altri due nel carcere di Velletri. Al termine dell’interrogatorio di garanzia, confermata la reclusione per tutti e tre.
La ricostruzione
L’inchiesta della Procura di via Ezio, nasce dopo una segnalazione arrivata dal nosocomio pontino per un presunto caso di maltrattamenti. Infatti l’infermiera, fino a qualche mese fa tra le migliori del reparto, aveva iniziato a cambiare. Aveva perso molto peso, capitava che arrivava al lavoro con lividi, volto tumefatto; anche il suo carattere era cambiato, a detta dei colleghi. Da disponibile e gentile, era irascibile, sfuggente. Ma cosa era cambiato? Sposata con un figlio, in passato impegnata nelle organizzazioni di categoria, aveva conosciuto proprio in ospedale un uomo, un tecnico responsabile di una ditta esterna a cui erano affidati alcuni interventi di ristrutturazione all'interno del nosocomio. Ne era nata una relazione, lei si era separata, la storia andava avanti e lei continuava a cambiare, fino a quando qualcuno ha allertato le forze dell’ordine.
La scoperta agghiacciante
Le indagini discrete e precise, con il supporto di un centro antiviolenza, hanno però fatto emergere un quadro agghiacciante. Gli investigatori durante una perquisizione, proprio in ospedale dove i due si incontravano, hanno trovato nel suo armadietto, numeroso materiale pedopornografico in smarthphone e supporti informatici. Immediatamente le ispezioni sono state estese alle abitazioni dei due amanti e a casa del geometra a Velletri è stato trovato un vero e proprio archivio dell’orrore. Proprio su questo materiale si concentrano le indagini, per fare chiarezza su questa oscura vicenda e per capire se e quante vittime potrebbero essere finite nelle mani dei tre.
Intanto la Asl di Latina ha disposto la sospensione dell’infermiera. Mentre sulla vicenda è intervenuta la garante del Lazio per i diritti dell’infanzia. Bisogna tutelare ora anche il figlio dell’infermiera ed i due figli della coppia di Velletri.