Omicidio di Yirel Peña Santana, chiesti 24 anni di carcere per Sandro Di Carlo
Decisiva un’impronta insanguinata trovata sul muro della camera da letto.
È di 24 anni di reclusione la richiesta avanzata in aula dal pubblico ministero Alfredo Mattei nei confronti di Sandro Di Carlo, l’operaio accusato dell’omicidio di Yirel Peña Santana, la donna dominicana di 34 anni uccisa brutalmente in un appartamento di via Pascoli.
Di Carlo ha sempre respinto ogni accusa, professandosi innocente sin dal momento dell’arresto. Ma a inchiodarlo sarebbe un’impronta insanguinata isolata sul muro della stanza da letto della vittima, elemento che ha orientato da subito le indagini nella sua direzione.
Durante la requisitoria, il pm ha illustrato una ricostruzione dettagliata del delitto, basata su indizi, rilievi scientifici e perizie psichiatriche, le quali hanno confermato che l’imputato era lucido al momento dei fatti. Le attenuanti generiche sono state considerate equivalenti alle aggravanti, portando alla richiesta di una pena pari a 24 anni. La parola ora passa alle parti civili, mentre la sentenza è attesa nelle prossime settimane.