Le reazioni

Omicidio di Serena Mollicone, "Adesso la verità"

Le parole della sorella di Serena, Consuelo, dopo la decisione della Cassazione

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Ventiquattro anni senza giustizia, senza un perché e senza un nome per l’omicidio di Serena Mollicone nel giugno del 2001 a Arce. 24 anni nel corso dei quali non si è mai spenta la voce del papà Guglielmo, che se n’è andato senza che una corte pronunciasse una sentenza di colpevolezza. Come non si è mai spenta la voce della sorella di Serena, Consuelo. “Da oggi abbiamo speranza, confidiamo nella giustizia”, ha detto, dopo che la Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo, davanti ai giudici della Corte d'Assise d'appello di Roma, accogliendo l'istanza della Procura generale contro l'assoluzione dell'ex comandante della caserma dei carabinieri del paese in provincia di Frosinone, Franco Mottola, della moglie Anna Maria e del figlio Marco.

Le reazioni dopo la decisione della Cassazione

Una decisione accolta da un breve applauso mentre fuori dal Palazzaccio uno striscione ricordava che "Serena vive". I difensori dei Mottola si sono limitati a dire che attenderanno di leggere le motivazioni per poi fare le valutazioni del caso.  Nel corso della requisitoria il rappresentante dell'accusa, parlando della sentenza d’appello, ha parlato di una pronuncia "totalmente carente" che ha ricostruito i fatti con “atteggiamento pilatesco”. La sentenza di secondo grado, in cinquanta pagine, aveva ribadito l'inesistenza di elementi a carico della famiglia Mottola. Stesse ragioni per l’assoluzione bis, la mancanza di prove. Nessuna prova che il giorno del delitto Serena sia entrata nella caserma dei carabinieri e lì sia stata ammazzata al culmine di una lite con Marco Mottola. Adesso la parola torna di nuovo alla Corte d’Appello.

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