Nuove scoperte nella Grotta Vittorio Vecchi: tracce di riti e sepolture preistoriche
Tra i ritrovamenti: fossette contenenti vasetti con semi combusti di fave, aree di combustione e resti di sepolture

Proseguono le indagini archeologiche nella Grotta Vittorio Vecchi, nel territorio di Sezze, dove dal 27 luglio 2025 è attivo un nuovo ciclo di scavi promosso dall’Università di Roma Tor Vergata, in collaborazione con il Comune di Sezze e con l'autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina.
Le ricerche, condotte da un team multidisciplinare composto da archeologi, speleologi dello Speleo Club Roma e Shaka Zulu di Subiaco, e geologi dell’INGV di Roma, stanno portando alla luce importanti testimonianze preistoriche.
Durante gli scavi è emerso un paleosuolo con evidenti tracce di frequentazioni cultuali e funerarie risalenti al periodo compreso tra il III e la metà del II millennio a.C.. Tra i ritrovamenti: fossette contenenti vasetti con semi combusti di fave, aree di combustione e resti di sepolture, indicativi di antichi riti e credenze delle popolazioni dell’epoca.
Le indagini si spingeranno ora nelle zone più interne della grotta, dove in passato sono state rilevate tracce umane databili a oltre 15.000 anni fa, rendendo il sito uno dei più rilevanti della preistoria laziale.
Grande soddisfazione da parte del sindaco di Sezze, Lidano Lucidi, che ha dichiarato:
"Giorno dopo giorno scopriamo sempre di più il tesoro archeologico del nostro territorio. Affidarci al professor Mario Rolfo e al suo team si sta rivelando una scelta vincente. Credo che la politica debba guardare anche al futuro, valorizzando e recuperando il nostro patrimonio storico e culturale."
La Grotta Vittorio Vecchi si conferma così come uno dei più promettenti cantieri di ricerca per la comprensione della preistoria del Lazio e della spiritualità antica.