Morti sul lavoro, Lazio in zona bianca. Ma la situazione è drammatica
Il profilo delle vittime continua a essere quello di lavoratori tra i 55 e i 64 anni, ma l’incidenza più alta riguarda gli over 65.
Aumentano ancora le morti sul lavoro, nei primi cinque mesi del 2025 si contano 386 decessi in tutta Italia, il 4,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Di questi, 277 sono avvenute durante l’attività lavorativa, mentre 109 si sono verificate durante il tragitto casa-lavoro.
I dati
Il Lazio registra 17 morti sul luogo di lavoro, attestandosi tra le regioni più colpite a livello nazionale, subito dopo Toscana ed Emilia-Romagna. La regione è in zona bianca nella classificazione dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega di Mestre su basi Inail, ovvero tra quelle con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% della media nazionale. Un dato che rassicura solo in parte, considerando il numero assoluto delle vittime.
Nel Lazio
Le province del Lazio maggiormente colpite sono Frosinone, Latina e Roma, dove si concentrano le attività nei settori della logistica, edilizia e servizi, tra i più esposti a rischi secondo l’Osservatorio. Frosinone è 13° nella graduatoria nazionale, più staccate Latina al 62° e Roma al 80°. In particolare, i settori più pericolosi a livello nazionale risultano essere le Costruzioni, con 45 decessi, seguite da Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio e Commercio.
Le vittime
Il profilo delle vittime continua a essere quello di lavoratori tra i 55 e i 64 anni, ma l’incidenza più alta riguarda gli over 65. Le donne morte sul lavoro da gennaio a maggio sono 37, 18 in servizio e 19 in itinere. Anche nel Lazio si registra una quota rilevante di lavoratori stranieri, categoria che a livello nazionale mostra un rischio mortale doppio rispetto agli italiani.