E’ atteso nelle prossime ore il rientro in patria della salma di Milena Mancini, l’imprenditrice di 56 anni di Isola del Liri, morta 20 giorni dopo un intervento di liposuzione addominale a Istanbul.
A 36 ore dall’operazione la donna ha iniziato ad avere fortissimi dolori allo stomaco, tanto da rendere necessario il ricovero in terapia intensiva, dove si è spenta. Si sospetta una perforazione dell’intestino. Sarebbe stato raggiunto un accordo con le autorità turche affinché l’autopsia venga svolta in Italia.
La Mancini era partita negli ultimi giorni di settembre in compagnia di una delle sue due figlie, una sorta di premio dopo la soddisfazione per l’apertura di una nuova agenzia del gruppo Up Immobiliare realizzata a Frosinone.
Chi era la vittima
Milena Mancini era figlia dell’industriale Alvaro Mancini, tra i fondatori e dirigente della Indexa SpA, azienda nata verso la metà degli Anni 90 che opera sul mercato nazionale ed internazionale come partner per lo sviluppo e la manutenzione dei complessi produttivi in settori strategici, tra i quali Cartario (Pulp and Paper), Automotive, Energia, Microelettronico, Chimico-Farmaceutico, Nucleare ed Alimentare, una filiale in Polonia aperta nel 2007 ed una negli Usa nel 2018.
La sorella Rita è una biologa di fama che esercita nella Capitale dove insegna all’Università La Sapienza; l’altra sorella, Sara, ha avuto una gelateria all’ingresso di Isola del Liri. La donna aveva due figlie e dopo la fine del primo matrimonio era unita da tempo con il pasticciere di origini siciliane Umberto Bongiorno. Aveva accumulato esperienza come consulente finanziario in attività dei gruppi Spi, Fineco e Unicredit, poi la svolta con la Up Immobiliare che le stava dando molte soddisfazioni. L’ultima delle quali è stata l’agenzia di Frosinone e poi quell’ultimo viaggio sul Bosforo.