Degrado in centro

Incendio all'ex "Stallino", le polemiche

Due botti e subito dopo una densa colonna di fumo nero e l’odore acre della plastica bruciata

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Due botti e subito dopo una densa colonna di fumo nero e l’odore acre della plastica bruciata. E’ accaduto ieri pomeriggio nell’ex “Stallino” di via Montebello, in pieno centro a Latina, un rudere alle spalle del Museo della Terra Pontina, che si affaccia su piazza del quadrato. Panico tra i residenti, che hanno visto le fiamme uscire dall’edificio. L’immediato intervento dei Vigili del Fuoco ha evitato il peggio.

L'area a due passi dal Museo della Terra Pontina

L’area, che un tempo era la scuderia del palazzo dell'Opera nazionale combattenti, da decenni è in stato di degrado e abbandono, dimora per senzatetto e spacciatori. Nonostante alcuni blitz delle Forze dell’Ordine, i residenti denunciano continui viavai di pusher a tutte le ore. La rete della recinzione è stata tagliata, probabilmente per consentire l’andirivieni ai malintenzionati. L’area verde è incolta e piena di rifiuti. Basta girare l’angolo e c’è l’ingresso del Museo della Terra Pontina, frequentato spesso da scolaresche. Una sorta di medaglia dalle due facce.

I progetti

In molti si chiedono dove sia finito il progetto di recupero e riqualificazione varato nel 2014, quando l’edificio di proprietà della Regione, fu concesso in comodato d’uso al Comune di Latina per 30 anni. Un piano finanziato con circa 350 mila euro di fondi comunali e 800 mila euro della Regione. Nel 2021 la giunta Coletta annunciò l’approvazione dell’accordo di collaborazione con la Regione Lazio per il recupero dell'ex "Stallino".

La denuncia dei residenti

Nel 2022 l'allora consigliere regionale Enrico Forte assicurò che si era arrivati a completare il concorso di progettazione per lavori, nel frattempo lievitati a 6 milioni di euro. Siamo nel 2025 e la cronaca dimostra che la situazione oltre ad essere invariata, è diventata ancora più pericolosa sia sotto il profilo della sicurezza, che dell’igiene.  Per i residenti, che convivono con il degrado, è anche un brutto biglietto da visita per i visitatori del museo, che tra l’altro, insieme agli edifici di fondazione della città, dovrebbe iniziare l’iter per il riconoscimento come patrimonio Unesco.

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