Gli arresti

Furti nei centri commerciali, presa la banda di mamme sinti

Utilizzavano i loro figli e le carrozzine dei neonati per nascondere la refurtiva

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Utilizzavano i propri figli come scudo per muoversi tra gli scaffali dei negozi che svaligiavano nel cassinate, e anche nel sud pontino, nascondendo la refurtiva anche nelle carrozzine dei loro neonati. Una banda al femminile specializzata nei furti all’interno dei centri commerciali è stata smantellata dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cassino. Otto le misure cautelari nei confronti di 7 donne e un uomo, tutti di etnia sinti: cinque persone sono state arrestate portate in carcere, per tre è scattato il divieto di dimora in qualsiasi Comune del Lazio.

Le indagini dopo una raffica di furti

Le indagini sono partite proprio dopo un’ondata di furti che ha colpito alcuni supermercati tra cui  Lidl, In's, 50 Centesimi, soprattutto nelle aree di Cassino, Piedimonte San Germano e Castrocielo. Il gruppo criminale, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, aveva messo a punto un modus operandi ben consolidato per portare via generi alimentari, capi di abbigliamento, prodotti per la pulizia e profumi, con un bottino che in media superava i mille euro. Arrivati alle casse, infatti, facevano scattare il sistema anti taccheggio ed interveniva un complice a distrarre il personale, mentre le persone con la refurtiva sparivano attraverso le uscite di sicurezza. Agli otto gli uomini del vice questore Flavio Genovesi sono arrivati grazie pedinamenti, osservazioni, riprese delle telecamere di videosorveglianza. Nel corso delle perquisizioni oltre a parte della refurtiva è stata recuperata anche qualche dose di cocaina.

 

 

 

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