la tragedia di terracina

Folla per l'ultimo saluto a Mara Severin

Presenti alle esequie, tra gli altri, anche lo chef Simone Nardoni e i sindaci di Sabaudia, Pontinia e Terracina

Pubblicato:
Aggiornato:

"Come il capitano di una nave ha pensato a salvare tutti prima di sè stessa, ma quel mare è stato troppo burrascosco: un evento catastrofico che si poteva prevedere ed evitare". Lo ha detto la cugina di Mara Severin, la sommelier di 31 anni morta nel crollo del solaio del ristorante stellato "Essenza", a Terracina, al termine dei funerali della giovane, celebrati oggi pomeriggio a Pontinia, in provincia di Latina. Ma il suo altruismo è stato ricordato anche nell'omelia del parrocco che ha celebrato le esequie, padre Giorgio Turriceni, davanti allo chef di "Essenza" Simone Nardoni, alla sua brigata, ai tantissimi colleghi di lavoro di altri ristoranti, all'associazione provinciale cuochi, tutti in giacca da chef, oltre alla mamma Egle, il papà Roberto, la sorella Elisa e i sindaci di Sabaudia, Pontinia e Terracina, che hanno proclamato tutti il lutto cittadino nei rispettivi comuni, dove Mara era nata, viveva e lavorava.

 

"Penso che nel caso di Mara ci sia un motivo ulteriore per continuare ad ammirare la sua luce: il senso di responsabilità le ha fatto anteporre la salvezza degli altri alla sua - le parole del parroco -. L'atteggiamento dell'altruismo lo verifichi nella realtà e non nelle parole. Mara ha dimostrato di essere responsabile e altruista, ha messo al primo posto l'incolumità degli altri e ha pagato con la vita questa scelta. A chi importa se un'altra luce ancora si spegne in un cielo con milioni di stelle? A chi importa quando il tempo di qualcuno si esaurisce, se non siamo altro che attimi? A chi importa se un'altra luce ancora si spegne? Beh, a me importa" ha chiosato il sacerdote, pronunciando frasi tratte dal brano "One More Time" dei Linkin Park.

 

"Siamo frastornati dal dramma che ha colpito le nostre comunità - le parole del sindaco Eligio Tombolillo -. Una tragedia immane che ci ha lasciato senza parole". "Conoscevo la sua famiglia - gli ha fatto eco il primo cittadino Alberto Mosca -. Siamo addolorati dalla scomparsa di una ragazza gioviale, conosciuta per la sua serietà e professionalità. Ci dispiace moltissimo: sono fatalità che purtroppo accadono". "È una ferita difficile da rimarginare - chiosa il sindaco Francesco Giannetti -. Era una ragazza splendida che amava il suo lavoro, che svolgeva in maniera professionale". "Come Iron Man indossavi un'armatura fatta di testardaggine ma, malgrado le similitudini, quello che è accaduto non è un film. Come una supereroina hai aiutato gli altri, ma nessun guanto dell'infinito potrà riportare indietro la gemma che avevamo con noi. Ti amiamo 3000" le parole di un'amica pronunciate dall'altare. Sua cugina, invece, ha annunciato una fiaccolata in suo ricordo, in programma giovedì 17 luglio a Pontinia.