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Foce del Garigliano, sopralluogo di Copagri

Nell’area insistono diverse aziende che gestiscono ormeggi per diportisti e operatori ittici, oggi fortemente penalizzate.

Foce del Garigliano, sopralluogo di Copagri
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Continua a peggiorare la situazione alla foce del Garigliano, dove l’insabbiamento sta compromettendo sempre più le attività di pesca, navigazione e turismo fluviale. A lanciare l’allarme è Copagri Frosinone-Latina, che nei giorni scorsi ha effettuato un sopralluogo nell’area con il presidente Fabrizio Neglia e il responsabile del Sud Pontino Erminio Di Nora, quest’ultimo anche rappresentante locale di UNCI Agroalimentare.

“La foce è ormai quasi del tutto ostruita dalla sabbia – spiega Neglia – e l’accesso al mare è diventato estremamente difficile per i pescatori e per le imbarcazioni turistiche. La situazione ha conseguenze gravi sul piano economico e occupazionale, e va affrontata con urgenza”.

Secondo quanto emerso dal sopralluogo, l’area risulta fortemente compromessa, con un restringimento del passaggio navigabile che impedisce di fatto la risalita del fiume e limita le attività legate alla pesca professionale, sportiva e al turismo. Nell’area insistono diverse aziende che gestiscono ormeggi per diportisti e operatori ittici, oggi fortemente penalizzate.

Copagri lancia un appello alle istituzioni affinché si proceda con il dragaggio della foce e con la realizzazione di opere strutturali, come le scogliere perpendicolari alla costa, discusse da oltre 30 anni ma mai realizzate.

“Si vive in una condizione di disagio e pericolosità continua – denuncia Di Nora – e sembra che la tutela di beni culturali e ambientali venga anteposta alla sicurezza e alla sopravvivenza economica di intere comunità”.

L’organizzazione agricola e agroalimentare ha assicurato che continuerà a farsi portavoce delle istanze dei pescatori e degli operatori del litorale pontino e laziale, intensificando l’azione di pressione verso le istituzioni competenti