Pedopornografia, chiesti 8 anni per il capo scout
Contestato l'abuso su un minore di 10 anni. La sentenza è prevista nel mese di luglio
Otto anni di reclusione e una multa da 60mila euro. Questa la richiesta avanzata dalla Procura di Roma nei confronti del 19enne di Terracina, ex assistente capo scout, arrestato lo scorso settembre con l’accusa di pedopornografia e abusi su minori.
Ieri l'udienza
Il processo, in corso al tribunale di Roma, si sta celebrando con rito abbreviato, come richiesto dalla difesa. Nell’udienza di ieri, il pubblico ministero Vittoria Bonfanti ha formulato la richiesta di condanna, mentre in aula sono intervenute anche le parti civili, tra cui le famiglie delle quattro vittime minorenni, il gruppo scout Agesci di Terracina, la garante regionale per l’infanzia Monica Sansoni, e le associazioni “Insieme a Marianna aps” e “No Child Abuse”.
Sentenza a luglio
Il giudice ha aggiornato l’udienza all’11 luglio, quando prenderà la parola la difesa dell’imputato. A seguire, la sentenza.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane avrebbe adescato i minori, di età compresa tra i 10 e i 16 anni, tramite un falso profilo social, fingendosi una ragazza coetanea. Dopo aver ottenuto immagini intime, avrebbe minacciato di diffonderle online. A quel punto interveniva personalmente, presentandosi come "mediatore" e guadagnandosi la fiducia delle vittime, in alcuni casi arrivando persino a chiedere denaro.
La Procura contesta anche un presunto abuso fisico su un bambino di soli 10 anni. Durante la perquisizione, gli investigatori hanno trovato 292 video a contenuto pedopornografico, con protagonisti minorenni anche molto piccoli.
Il 19enne era stato arrestato lo scorso settembre. Il processo è iniziato a gennaio.