L'INCHIESTA

Corruzione in tribunale, niente patteggiamento per la Castriota

Respinta la richiesta di tre anni, impossibile quantificare il profitto del reato

Corruzione in tribunale, niente patteggiamento per la Castriota
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Rito ordinario, niente patteggiamento a tre anni come chiesto dai legali dell'ex gip del Tribunale di Latina Giorgia Castriota. Tra le motivazioni, l'impossibilità di quantificare il profitto del reato. E' l'esito dell'udienza preliminare, in cui il giudice del tribunale di Perugia, Valerio D’Andria ha respinto la richiesta di patteggiamento a tre anni, proposta per Giorgia Castriota, il consulente Silvano Ferraro e di Stefania Vitto.

Le accuse

Sono i tre accusati a vario titolo di corruzione, atti contrari ai doveri di ufficio, corruzione in atti giudiziari e induzione indebita a dare o promettere utilità. Il quarto indagato, Stefano Evangelista aveva chiesto l'ammissione allo svolgimento dei lavori socialmente utili. Un'inchiesta condotta dal procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone, preposto ai reati commessi dai magistrati nel Lazio, nata dopo la denuncia di un imprenditore di Nettuno. Durante le  perquisizioni non sono però stati mai trovati gioielli e denaro. La Castriota, Ferraro e Vitto, saranno processati con il rito ordinario a partire dal 9 luglio.