Chiusa l'inchiesta sui detersivi destinati al macero: indagati Murciano e Ortolani
Secondo l’accusa, Ortolani avrebbe violato il Testo unico ambientale commercializzando, senza le necessarie autorizzazioni, un lotto di detersivi Dash Classico qualificati come rifiuti speciali pericolosi

Si chiude l’inchiesta della Procura di Latina su una presunta compravendita illecita di detersivi destinati allo smaltimento. Al centro delle indagini ci sono Luigi Murciano, commerciante molto noto sui social con oltre 400.000 follower, e Massimo Ortolani, imprenditore romano a capo della Ecosystem S.p.A. di Pomezia.
Gli interrogatori
L'interrogatorio di Ortolani è fissato per mercoledì 11 giugno presso gli uffici del Nipaaf, il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale dei carabinieri di Latina, che ha condotto le indagini coordinate dal sostituto procuratore Giuseppe Bontempo. Secondo l’accusa, Ortolani avrebbe violato il Testo unico ambientale commercializzando, senza le necessarie autorizzazioni, un lotto di detersivi Dash Classico qualificati come rifiuti speciali pericolosi, che la società produttrice gli aveva affidato per lo smaltimento. Invece di essere avviato al macero, il materiale sarebbe stato venduto a Murciano, il quale lo avrebbe poi messo in commercio nel proprio punto vendita di via Albanese, a Latina, attraverso la società Giomar srls, di cui è amministratore unico.
Le accuse
Murciano è ora accusato di ricettazione, per aver acquistato – o comunque ricevuto – merce di provenienza illecita, frutto di un presunto reato ambientale. I fatti risalgono al 1° marzo 2024, mentre il controllo dei carabinieri forestali è avvenuto il 10 ottobre 2024, con il sequestro di una cassa contenente quattro flaconi di detersivo all'interno del negozio.