la storia

Condannato per omicidio, Luigi Zabara fugge poi si costituisce

Secondo le indagini, Scieri fu costretto ad arrampicarsi e poi colpito ripetutamente, perdendo la presa e cadendo da diversi metri, con conseguenze fatali

Condannato per omicidio, Luigi Zabara fugge poi si costituisce

Luigi Zabara, 48 anni, residente a Castro dei Volsci, condannato a nove anni e nove mesi per omicidio volontario in concorso, è stato protagonista di una breve fuga dopo l’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Pisa. Giovedì scorso, quando i carabinieri si sono presentati per eseguire il provvedimento, Zabara è sparito, facendo temere il peggio. La moglie, preoccupata per la sua incolumità, ha denunciato la scomparsa.

Fortunatamente, dopo alcune ore di ricerca, l’uomo si è spontaneamente costituito in caserma. Dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di Frosinone. La condanna definitiva, confermata dalla Corte Suprema di Cassazione, riguarda l’omicidio volontario in concorso commesso il 13 agosto 1999 a Pisa, quando Zabara, allora caporale in servizio nella Folgore, fu coinvolto nella tragica morte del commilitone Emanuele Scieri, 26 anni, caduto da una torre di asciugatura dopo un atto di nonnismo. Secondo le indagini, Scieri fu costretto ad arrampicarsi e poi colpito ripetutamente, perdendo la presa e cadendo da diversi metri, con conseguenze fatali.

La famiglia di Scieri ha sempre contestato la versione di un incidente, dando inizio a un processo che ha portato alla condanna di Zabara e del collega Alessandro Panella, quest’ultimo condannato a 22 anni. Un terzo imputato, Andrea Antico, è stato assolto in tutti i gradi di giudizio. Zabara, che nel frattempo lavorava come operatore nel mondo del cinema e viveva tranquillamente a Castro dei Volsci con la moglie, ora dovrà scontare la pena stabilita dalla giustizia.