Certificati falsi per tornare a guidare, tre misure cautelari
L'operazione dei Carabinieri di Cassino. Oltre 100 le persone che avrebbero ottenuto i documenti falsi pagando dai 2 mila ai 6 mila euro
Certificati falsi per tornare a guidare dopo essere stati denunciati per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostante stupefacenti. Sono tre le persone arrestate dai Carabinieri della Compagnia di Cassino per falsità materiale e falsità ideologica in atti pubblici, nonché falsità materiale commessa dal privato. Di età compresa tra i 48 e i 58 anni, sono residenti ad Alatri, Valmontone e Colleferro.
L’inchiesta è nata nel dicembre del 2022, quando i Carabinieri hanno ricevuto una segnalazione da un funzionario della Commissione Medica Locale dell’ASL di Cassino. I militari sono riusciti così a ricostruire il meccanismo con il quale gli indagati, per una cifra che andava dai 2 mila ai 6 mila euro, falsificavano tutta la documentazione medica che serviva al candidato, dall’esame delle urine al profilo psichiatrico, per presentarsi davanti alla commissione medica e chiedere nuovamente la patente di guida.
Sono state così individuate oltre un centinaio di richieste effettuate fornendo false certificazioni. In oltre 50 casi le patenti erano state restituite, e sono state quindi nuovamente ritarate. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, in tutto al momento sono 108 le persone che hanno beneficiato di questo sistema, tutti indagati per concorso in falsità materiale e falsità ideologica in atti pubblici e privati.