CECCANO: ARRESTI, PARLA IL PRESIDENTE DI FDI

"Questa vicenda mi ha spiazzato, destabilizzato, scioccato, piegato. Sono coinvolte persone che conosco bene, che lavorano al comune da trent’anni, legate non ai partiti ma alla gente tutta di Ceccano, conosciute e stimate. Mi riferisco ai tecnici e agli imprenditori della città coinvolte nell’inchiesta della magistratura. Al netto delle accuse che spero possano spiegare, le ho sempre considerate persone perbene. Sono amici miei e di tanta gente. Con Roberto, che dire…mi legano anni di lotte ma soprattutto una vicinanza umana e politica. Nutro da sempre totale fiducia nella magistratura e ovviamente spero che Roberto possa dimostrare nel processo la sua innocenza come vale per tutti. Viviamo in uno stato di diritto, vale la pena ricordarlo. Certi comportamenti se saranno confermati sono chiaramente incompatibili con Fratelli d’Italia e con la politica, non solo quella che amiamo e per la quale ci siamo spesi da sempre. Non riesco in questo momento a non pensare al lato umano della vicenda che mi colpisce da troppo vicino. Parlo innanzitutto da ceccanese e chi mi conosce sa quanto ci tengo alla mia città. Non da Deputato della Repubblica, non da Presidente Provinciale del mio partito. Vedo tanta delusione, troppa. Tanto risentimento, giusto. Si tratta di fatti, che se confermati, non dovrebbero mai accadere. So sulla mia pelle che i politici quando sbagliano (talvolta anche quando non lo fanno) sono vittime direttamente e indirettamente di una gogna mediatica assurda. E’ senza dubbio il prezzo da pagare perché siamo noi a scegliere di candidarci, di proporci al cospetto degli elettori. Siamo noi che pretendiamo di poter rappresentare gli altri… Nel 2007 fui proprio io a chiedere a Roberto di salire in politica. Lo feci da un campo di calcio. Era una persona già allora amata da tutti. Un luogotenente dei carabinieri attivo nel volontariato, come in città sappiamo bene. Il consenso che ha sempre avuto ne è la dimostrazione. Anche per questo mi sento responsabile. Nel bene e nel male. Per questo non critico chi inveisce, non biasimo chi gode. Accetto i moralismi e i pistolotti anche di chi non può permetterseli. Ma li avrò fatti anche io tante volte. Per questo comprendo le prediche, le prese in giro, le battute, l’odio, lo scherno, la ghigliottina, il senso di vendetta ma anche di “superiorità”( presunta naturalmente) Spero possiate accettare il mio silenzio e il dolore di tutti i consiglieri comunali, gli assessori, i militanti, i dirigenti del partito. Abbraccio infine chi oggi, giustamente aggiungo, scatena la sua rabbia sui social e in mezzo alla strada. Fa parte di questa società accanirsi contro chi è a terra e chi ha sbagliato anche se, come nel caso di Roberto, ha dato tanto. Ora penso alla sua salute, a come può stare. Come la pensano in molti, lo si legge sui social. La rabbia che non risparmia nessuno e che arma tanti giornalisti e’ cosa risaputa. E accade a tutte le latitudini, in tutto il mondo ed è giusto così… forse è giusto così. Perché noi siamo così: ci piace leggere dai giornalisti quello che ci aggrada e odiamo leggerli quando parlano male di noi. Immagino che a qualcuno interessa sapere come sto. Sto male. Come dovrei stare? Mi dispiace per Ceccano, per Giorgia, per il partito, per noi tutti. Ma anche per Roberto, per Danilo, Massimo, Frank, Camillo, Vincenzo e le loro famiglie. Mi dispiace per le donne e per gli uomini della mia comunità che però, avverto, si rialzerà più forte di prima", sono le dichiarazioni del parlamentare FDI Massimo Ruspandini.