Sulla tragica vicenda che vede protagonista un cane ucciso con un colpo di fucile da caccia con 24 pallini, il 14 novembre scorso alle 3.00 di notte, di razza Labrador e rinvenuto dal proprietario la mattina alle 07.30, in una pozza di sangue sul ponte del fiume Selicella sulla Migliara 49, sono riusciti a risalire all’orario dello sparo in quanto è stato udito da un abitante della zona. Ad intervenire è l’Associazione difesa diritti animali A.D.D.A.” Quasi sicuramente è stato qualcuno che passava in automobile, che si è fermato od addirittura abbia sparato dal suo interno, – scrive in una nota – non si capisce quale possa essere stato il motivo che ha spinto una persona ad uccidere senza pietà un animale indifeso che non poteva aver dato alcun fastidio, essendo di notte in aperta campagna, ma non si tratta solo dell’uccisione dell’animale, già di per se un fatto gravissimo condannabile dalla legge per il reato cui all’art. 544-ter del codice penale, ma è altrettanto gravissimo che ci sia una persona che vaga nottetempo con un arma carica, in una giornata in cui la caccia per altro è vietata”.
L’associazione prosegue: “Chiediamo alla cittadinanza di adoperarsi affinche’ questa persona, che rappresenta un pericolo, non solo per gli animali ma anche per gli esseri umani, venga assicurata alla giustizia, percio’ chi sa abbandoni l’omerta’”.
L’Associazione difesa diritti animali A.D.D.A., presenterà denuncia presso al Procura della Repubblica di Latina e fornirà assistenza legale gratuita al proprietario del cane, nel caso venisse individuato il responsabile.
Sul caso interviene anche LNDC Animal Protection che condanna con forza il grave episodio, sporge denuncia per seguire da vicino le indagini e invita i cittadini a segnalare qualsiasi informazione utile per identificare l’autore del gesto scrivendo ad avvocato@lndcanimalprotection.org
“Siamo di fronte all’ennesimo gesto di violenza inaudita, che non può e non deve restare impunito”, dichiara Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Sparare a un cane indifeso nel cuore della notte non è solo un atto di crudeltà gratuita, ma un chiaro segnale del grado di pericolosità sociale di chi lo ha compiuto. Confidiamo che le forze dell’ordine possano risalire al responsabile e chiediamo a chiunque abbia visto o sentito qualcosa di farsi avanti: il silenzio e l’omertà proteggono soltanto chi fa del male.”