Attentati incendiari, finisce in carcere uno degli indagati
La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Procura

È finito in carcere il giovane di 26 anni di Cassino arrestato il 22 luglio scorso insieme ad un altro uomo di Piedimonte San Germano per gli attentati incendiari nella città martire. Per lui erano stati disposti infatti gli arresti domiciliari, e contro questa decisione il sostituto procuratore Alfredo Mattei, titolare dell’inchiesta, ha presentato ricorso che adesso è stato accolto dalla Cassazione. Per questo gli agenti del Commissariato di Cassino lo hanno nuovamente arrestato
I primi attentati a maggio scorso
. Le indagini erano partite a maggio del 2024 con l’esplosione di una potente bomba carta sul davanzale di un appartamento in via Vincenzo Grosso. A distanza di un giorno un’altra esplosione aveva colpito un’auto parcheggiata. Poi è stata la volta della pizzeria Arcobaleno nel quartiere Colosseo. Gli uomini del vice Questore Flavio Genovesi sono riusciti a ricostruire le dinamiche che hanno portato a questi attentanti che avevano creato allarme in Città. Da una parte una vendetta personale, e quindi una pista sentimentale, dall’altra invece il mercato dello spaccio di droga a Cassino. Il 22 luglio scorso i primi due arresti. Entrambi ora, dopo il ricorso della Procura, sono in carcere.