Le case Arlecchino sorvegliate speciali a Latina con le indagini che vanno avanti su quella che sembra a tutti gli effetti una vera e propria guerra a colpi di molotov. L’ultima in ordine di tempo la notte tra lunedì e martedì al civico 6 di via Guido Rossa, con i danni ingenti che hanno riguardato in particolare il contatore della palazzina.
E, dato più inquietante, quando gli agenti della Squadra Mobile sono arrivati sul posto hanno trovato e sequestrato altre bottiglie molotov rimaste inesplose. 24 ore prima dell’ultima esplosione nella stessa palazzina era stato sgomberato un appartamento di edilizia popolare al primo piano dove vivevano due fratelli arrestati a febbraio scorso perché trovati in possesso di droga. Per questo motivo era scattata la revoca dell’alloggio di edilizia popolare, dopo che è stato accertato come l’appartamento venisse utilizzato come base di spaccio. Sgombero che era stato effettuato dai carabinieri e dall’Ater.
Potrebbe essere questo un elemento utile alle indagini, un puzzle complesso che vede un unico filo conduttore, che è quello dello spaccio di droga. Tutto questo mentre la paura, l’indignazione e la rabbia dei residenti continua a crescere. Il primo ordigno il 7 settembre, nell’androne al civico 10 di via Guido Rossa. Poi un altro ordigno la notte tra il 13 e il 14 settembre nell’androne della palazzina F, la stessa colpita ora, la notte tra lunedì e martedì scorsi, con un nuovo attentato incendiario che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori. Nel porticato sono state trovate infatti altre bottiglie piene di benzina, una sembrerebbe su una catasta di legno e scarti di potature. Forse le bottiglie non sono esplose perché i malviventi sono stati disturbati. Questa è una delle ipotesi degli inquirenti che proseguono le indagini nel massimo riserbo.