A Latina le celebrazioni per il 25 aprile a Borgo Faiti
Le parole del Prefetto di Latina, Vittoria Ciaramella, e della Sindaca Matilde Celentano
Latina oggi ha celebrato il 25 aprile in piazza San Paolo Apostolo di Borgo Faiti. La manifestazione è stata coordinata dalla Prefettura di Latina in collaborazione con il Comune di Latina, l’ANPI Provinciale e i Comandi Territoriali delle Forze Armate e ha visto la partecipazione ed il coinvolgimento di tutte le componenti istituzionali, civili, militari e religiose della provincia.
«Il 25 aprile del 1945 aprì un’epoca nuova della nostra storia ed ha rappresentato per l’Italia tutta il giorno della ricomposizione dell’unità nazionale, nel nome della libertà - le parole del Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella nel suo discorso - Un filo ininterrotto lega gli ideali e le gesta del Risorgimento alle imprese della Lotta di Liberazione e alla rinascita dell’Italia repubblicana. Non furono soltanto le armate alleate, con l’apporto in combattimento delle quattro divisioni dell’Esercito Italiano a liberare l’Italia tutta. A prezzo di gravi perdite, diede un contributo determinante anche il popolo italiano. Rievocando quei momenti, ricordiamo coloro che ne furono protagonisti. Ricordiamo gli uomini e le donne partecipi alla lotta di liberazione. Ricordiamo i caduti. Ricordiamo le popolazioni di villaggi trucidate dalle forze naziste. Ricordiamo le migliaia di italiani di religione ebraica deportati e sterminati nei campi nazisti.
Ricordiamo i tanti cittadini italiani, donne e uomini di ogni ceto sociale, che a rischio e spesso a prezzo della loro vita protessero e salvarono tutti coloro che si battevano contro le barbarie naziste. Rapidamente, l’Italia uscita dagli anni di guerra, di bombardamenti, di distruzioni, di sanguinosi conflitti, ritrovò una nuova unità. La lotta contro l’occupazione nazista fu anche lotta per dar vita a una nuova identità nazionale, fondata sui diritti equali per tutti. La memoria di quella lotta non vuol certo mantenere vive le divisioni. Vuole, al contrario, rendere più salda l’unità nazionale dell’Italia
repubblicana, più salda la democrazia conquistata per tutti gli italiani. Vuole ricordarci che furono gli ideali di libertà e di giustizia a dar vigore ai nostri cuori e alle nostre menti, forza alle nostre braccia.
A 80 anni dal 1945, le celebrazioni del 25 aprile sono, quindi, occasione per meditare, tutti insieme, sui valori fondanti della nostra Patria, libera e unita, sugli ideali condivisi da tutto il nostro popolo
riconciliato con se stesso nel nome della Libertà; occasione per comprendere, con evidenza ancora maggiore, quale sia il valore della libertà dei popoli, e come essa non possa mai essere data per scontata, e per riempirci di ulteriore gratitudine nei confronti di quegli italiani che scelsero di mettere a repentagli le proprie vite per consentire a noi un avvenire migliore; Uno spirito che non ha mai smesso d’essere vivo nei cuori di chi ha amore per la democrazia e la libertà. Ed è proprio nel rispetto di chi ha combattuto per la nostra libertà, che abbiamo il dovere di essere vigili testimoni e strenui difensori dei nostri valori fondamentali sanciti nella Costituzione», ha concluso il Prefetto Vittoria Ciaramella.
«Il 25 Aprile – ha detto nel suo discorso il Sindaco di Latina Matilde Celentano - è una data importante per la nostra Nazione, l’Italia, il nostro Tricolore, che va celebrata per rinnovare i valori della democrazia, libertà e solidarietà sanciti dalla nostra Costituzione repubblicana.
E’ per noi un dovere dedicare il 25 Aprile alla commemorazione di tutti i caduti civili e militari, condannando tutti i regimi totalitari del Novecento e di oggi, difendendo i valori della democrazia, che è patrimonio irrinunciabile.
E’ un nostro dovere a cui adempiamo con orgoglio, perché la data del 25 Aprile rappresenta le radici della nostra democrazia repubblicana.
Per la seconda volta da Sindaco di Latina – ha detto ancora - mi trovo a celebrare la Liberazione in uno dei nostri borghi. Lo scorso anno eravamo a Borgo San Michele, oggi qui a Borgo Faiti e questo mi fa immensamente piace, perché i nostri borghi sono una componente essenziale della nostra comunità.
Latina è una città giovane, aperta alle diversità. La sua comunità si è costituita con il sacrificio dei bonificatori e dei pionieri venuti da lontano a coltivare il grano. E proprio mentre stava per sbocciare e radicarsi al territorio, emerso dalla palude e dalla malaria, ha pagato pesantemente il prezzo della guerra.
I cittadini di Latina e dei suoi borghi hanno saputo resistere, con forza e coraggio, affrontando con slancio gli anni della ricostruzione.
Ecco, ritengo che celebrare il 25 Aprile nei borghi rafforzi il nostro senso di comunità, di partecipazione e di condivisione.
Poco prima di Natale eravamo qui a scoprire per la prima volta il restaurato monumento ai caduti di Borgo Faiti. E’ stato un lavoro di squadra dell’amministrazione comunale, atteso da anni, sollecitato dai cittadini e dal comitato “Nuova vita al monumento ai caduti di Borgo Faiti”, promosso dalla parrocchia Santissima Vergine del Rosario.
Un atto dovuto alla comunità, per il rispetto dei caduti in guerra. Con la cerimonia di oggi, del 25 Aprile, ufficializziamo il monumento ai caduti restaurato, alla presenza delle Forze Armate.
Sono 80 anni dalla Liberazione e tra qualche giorno ci sarà la ricorrenza della fine della Seconda Guerra Mondiale che tanti lutti e distruzioni provocò nel mondo e in particolare in Europa.
Dopo il secondo conflitto mondiale, le Nazioni Unite hanno ripudiato la guerra con la Carta del 1945, impegnando i Paesi aderenti al mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, alla protezione dei diritti umani.
Purtroppo la pace è ancora lontana: attualmente nel mondo si contano 57 conflitti in atto; il numero più alto mai registrato dalla fine della Seconda guerra mondiale. Questo dato è aberrante.
Il sacrificio delle vite umane che questo monumento simboleggia rappresenta quei valori che una società civile deve diffondere e promuovere alle nuove generazioni, con forza e determinazione affinché si fermi la macchina della morte a livello planetario, ristabilendo la sacralità della vita.
Oggi è tempo di pace e di pacificazione, lo dobbiamo ai nostri giovani, cittadini di Latina, italiani ed europei. Ai valori della Costituzione dobbiamo ancorarci per affrontare il particolare momento storico che stiamo vivendo, con una guerra in Europa e numerosi conflitti in ogni parte del mondo.
In tale contesto, oggi più che mai, è necessario ribadire l’importanza dei valori della libertà e dell'uguaglianza, della democrazia e dell’indipendenza, principi fondamentali richiamati dalla nostra Costituzione che oggi devono declinarsi nella centralità della dignità della persona, nella giustizia sociale, nel rispetto dell’ambiente quale parte integrante del nostro vivere quotidiano, nel ripudio della guerra.
In questi giorni di lutto e cordoglio per la scomparsa del Santo Padre voglio ricordare Francesco con una citazione risalente esattamente ad un anno fa, il 25 Aprile 2024: “All’origine delle guerre ci sono spesso abbracci mancati o rifiutati, a cui seguono pregiudizi, incomprensioni e sospetti, fino a vedere nell’altro un nemico. E tutto ciò purtroppo, in questi giorni, è sotto i nostri occhi, in troppe parti del mondo! Con la vostra presenza e con il vostro lavoro, invece, voi potete testimoniare a tutti che la via dell’abbraccio è la via della vita”.
Sento, in questa piazza, di poter fare una promessa a Papa Francesco – ha concluso il Sindaco Celentano: continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un'Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà, perché le nostre braccia sono aperte, pronte ad abbracciare, per la via della vita».