Studenti universitari detenuti, fondi dalla Regione Lazio
Da ripartire 60mila euro tra Roma Tre, Tor Vergata, La Sapienza, Unicas e Unitus

Nel Lazio sono 292 i detenuti iscritti alle università del territorio. Per favorire il diritto all' istruzione, la Giunta regionale del Lazio ha stanziato 60 mila euro. Su proposta dell’Assessore al Personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale, agli Enti locali e all’Università Luisa Regimenti, la delibera, in attuazione della legge regionale 7 del 2007, prevede di ripartire la somma stanziata tra diversi atenei utilizzando il criterio della proporzionalità al numero dei detenuti iscritti nell'anno accademico corrente.
All’Università di Roma Tre, che conta 99 iscritti, sono assegnati circa 20.300 euro, all’Università di Tor Vergata, 71 iscritti, poco più di 14.500 euro, all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, 45 iscritti, circa 9.200 euro, all’Università La Sapienza, 68 iscritti, quasi 14mila euro e all’Università della Tuscia, 9 iscritti, circa 1850 euro.
La finalizzazione delle risorse ed il riparto sono stati effettuati in accordo con il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, il Direttore del Centro per la Giustizia minorile per il Lazio, l'Abruzzo e il Molise e il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio.
La Regimenti
«L'accesso all'istruzione per i detenuti rappresenta un elemento fondamentale nel processo di riabilitazione e reinserimento sociale, una preziosa occasione di riscatto, contribuendo non solo alla crescita personale degli individui privati della libertà, ai quali ma anche alla sicurezza e al benessere della società nel suo complesso: le statistiche dimostrano che i detenuti che accedono a percorsi di studio presentano tassi di recidiva dei reati più bassi. Continueremo ad investire sul diritto allo studio in carcere non solo perché è un diritto costituzionalmente garantito ma perché riteniamo doveroso promuovere una cultura della pena fondata sulla dignità della persona per costruire comunità più sicure e inclusive» sottolinea l’assessore Luisa Regimenti.