Dopo secoli di silenzio, la storica Cappella di San Michele Arcangelo, situata all’interno della Torre di Mola, si prepara a riaprire ufficialmente al culto pubblico. Lunedì 29 settembre alle ore 17:00, in occasione della festività di San Michele Arcangelo, si terrà la cerimonia di riapertura e benedizione del piccolo ma prezioso luogo sacro, segnando un importante momento per la comunità formiana.
La concessione
La firma per la concessione della cappella è avvenuta nei giorni scorsi presso il Palazzo Comunale di Formia alla presenza del Sindaco Gianluca Taddeo, del parroco della chiesa dei Santi Lorenzo e Giovanni Battista Don Carlo Lembo, e del dirigente al Patrimonio del Comune di Formia, Elpidio Bucci.
“Questo accordo è un atto di grande importanza per la nostra città – ha affermato il Sindaco Gianluca Taddeo – Riportare alla luce un pezzo della nostra storia significa valorizzare il nostro patrimonio culturale e spirituale, in un successo che dimostra come la collaborazione tra istituzioni e cittadini possa produrre risultati straordinari”.
“Siamo felici di poter ridare vita a questo luogo sacro – ha dichiarato Don Carlo Lembo – Non si tratta solo di riaprire una cappella, ma di riconnettere il nostro presente con le radici più profonde della nostra fede e della nostra tradizione”.
La Cappella di San Michele Arcangelo, per lungo tempo rimasta chiusa, ha radici profonde nella storia locale: era infatti cappella privata della nobile famiglia Caetani, all’interno del Castello di Mola, ma aperta al culto pubblico. Al suo interno si trovavano anche le sepolture di alcuni membri della famiglia, noti come i “signori del borgo di Mola”.
La data
La scelta del 29 settembre per la riapertura non è casuale: il culto di San Michele era particolarmente diffuso in passato in tutto il Golfo di Gaeta, e la sua figura rappresenta un forte legame spirituale con il territorio.
Il recupero e la riapertura della cappella rappresentano molto più di un semplice intervento di conservazione: è un gesto che riconsegna alla comunità un simbolo di fede, memoria e identità, un ponte vivo tra passato e futuro, e un invito a riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale e religioso della città.