Ritorno al nucleare, AD Sogin propone il sito di Borgo Sabotino
Intervento di Gian Luca Artizzu nel corso di un convegno a Milano, preoccupazione tra i residenti
Il sito di Borgo Sabotino proposto per un ritorno al nucleare sostenibile. Lo ha detto nel corso del convegno “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!”, organizzato dalla Lega a Milano, Gian Luca Artizzu, Amministratore Delegato di Sogin, la società dello stato responsabile dello smantellamento e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.
"Smantellare una centrale nucleare significa prima di tutto confinare ciò che è radioattivo rispetto alla biosfera e rispetto alle attività umane. Confinare significa rendere ciò che è pericoloso, le radiazioni, innocuo nel senso che si riduce via via, con una serie di attività, la pericolosità per l'ambiente".
Ancora più chiaro il concetto nel passaggio successo, espresso da Artizzu alla presenza del ministro Salvini: "Per un ritorno al nucleare, oltre alle sue competenze, Sogin mette a disposizione i siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando. Noi smantelliamo gli impianti – ha proseguito Artizzu - non smantelliamo i siti. Questi sono stati progettati e manutenuti come siti per ospitare una centrale nucleare e sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto. Il primo peccato del nucleare è non farlo lavorare” – ha poi concluso Gian Luca Artizzu. Un intervento che ha destato parecchia preoccupazione tra i residenti del litorale, ma anche di tutto il territorio circostante. In funzione dal 1963, la centrale nucleare di Borgo Sabotino terminò l'attività nel 1987 con il referendum popolare. E' così iniziato il processo di smantellamento per restituire l'area al territorio in previsione di un diverso utilizzo.