67 sensori per tenere sotto controllo lo stato di salute del Mar Tirreno. Un mare sempre più agonizzante nei confronti del quale dovremmo adottare le necessarie strategie per far si che la situazione non diventi irreversibile. I sensori sono posizionati dai 5 ai 60 metri di profondità e sono utili per monitorare la temperatura delle acque e l’impatto del cambiamento climatico sull’ecosistema marino.
Se ne parla in occasione della Giornata del Mare e della cultura marinara, celebrata l’11 aprile. L’installazione di tali sensori è iniziata ormai da qualche mese, sono stati posizionati anche nelle acque dell’isola di Ponza e lungo la costa nei pressi di Nettuno, consentiranno ai ricercatori di comprendere meglio i meccanismi alla base della sofferenza degli ecosistemi sommersi. Negli ultimi dieci anni la temperatura media del Mediterraneo è aumentata di un grado e ciò ha fatto sì che specie alloctone potessero adattarsi alle condizioni del nostro mare avendole trovate simili a quelle dei mari di provenienza.
Anno dopo anno la temperatura del nostro mare aumenta costantemente tanto da far parlare di “febbre del mare”. La “Giornata del Mare” ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e di sviluppare il concetto di cittadinanza del mare. Il mare rappresenta una risorsa fondamentale dal punto di vista ambientale ed anche di sviluppo economico, elemento centrale per la ripartenza del nostro Paese e di tutti quelli che hanno la fortuna di vivere accanto a questa imprescindibile risorsa.