Chiesa dell'Immacolata, verso la riapertura

A San Felice Circeo si torna a sperare in maniera concreta sulla riapertura della Chiesa dell’Immacolata definitivamente chiusa ormai cinque anni fa per una scelta operata dai vertici della Diocesi di Roma, diventata proprietaria della struttura da quando le Suore Benedettine Di Priscilla gliene fecero atto di donazione. Così l’estate scorsa un Comitato Civico Spontaneo diede vita ad una petizione con la raccolta di 1817 firmatari tra i quali anche numerosi frequentatori abituali del Circeo. Firme che furono recapitate addirittura a Papa Francesco al quale fu chiesto d’intercedere per la riapertura della Chiesa dell’Immacolata.
Ottimismo per la riapertura
Come dicevamo, qualcosa si muove. Pochi mesi fa c’è stato il cambio dei vertici alla Diocesi di Roma e, secondo indiscrezioni, presto torneranno le Suore Benedettine Di Priscilla, non solo in vesti di custodi, ma anche come “proprietarie” dell'intera struttura, sita a due passi dal mare che stava già “solleticando appetiti” su possibili nuove destinazioni d’uso. Importante anche l’adesione al Comitato Civico Spontaneo da parte dell’Associazione Il Fortino per rinforzare un'adesione il più ampia possibile di sottoscrittori. In queste ultime settimane mobili e suppellettili del convento suore e del refettorio sono stati portati fuori.

Un bene significativo per la collettività
Alcuni volontari stanno aiutando le suore a pulire. Un segnale di imminente riapertura. Si tratterebbe della riappropriazione per tutta la comunità di San Felice Circeo di un bene così significativo, come quello della Chiesa dell'Immacolata che stava rischiando di perdere definitivamente. In questi cinque anni di chiusura tra l’altro si è riscontrato un unanime malessere fra la cittadinanza che in questo luogo di culto, per oltre cinquant’anni, aveva frequentato abitualmente nelle messe domenicali e nelle festività più importanti. Un altro importante aspetto è che la Chiesa è un esempio di architettura mediterranea (opera dell’Arch. Clemente Busiri Vici), che rappresenta un “unicum” anche dal punto di vista storico – artistico per il paese.