Anziani raggirati in una struttura di cohousing ad Ardea Roma, che in realtà sarebbe stata una Rsa priva di autorizzazioni. È quanto scoperto dagli agenti del commissariato di Anzio/Nettuno che hanno eseguito 5 misure cautelari. Tra loro Maricetta Tirrito, presidente dell’associazione ‘Laboratorio Una donna’ impegnata nella lotta alla mafia che denunciò l’attentato a don Coluccia. Due donne sono finite in carcere, una ai domiciliari, obbligo di firma e interdizione per un anno dalla professione medica per una quarta donna, mentre un uomo è finito ai domiciliari. I reati, a vario titolo, sono di omicidio con dolo eventuale, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale. Il GIP di Velletri ha disposto anche il sequestro preventivo di 385 mila euro a carico della principale indagata, Maricetta Tirrito. La donna, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, era promotrice e organizzatrice di un collaudato sistema che puntava ad appropriarsi del patrimonio economico e immobiliare di anziani affetti da gravi patologie. Gli anziani sarebbero stati convinti a effettuare disposizioni patrimoniali con la sottoscrizione di carte prepagate su cui far confluire le somme delle pensioni delle vittime. In un caso sarebbe stata falsamente certificata la capacità d’intendere di un ultraottancinquenne per consentire che quest’ultimo sottoscrivesse una procura speciale a vantaggio della principale indagata per un immobile di pregio ad Anzio. L’anziano si sarebbe poi aggravato, ma non sarebbe stato trasferito in ospedale, ed è morto nella struttura.
