Due tracce di Dna sconosciuti sono state rinvenute sulla carriola con la quale sarebbe stato trasportato e poi gettato in un fosso il cadavere di Gianmarco Pozzi, 28 anni, campione di kickboxing, trovato morto a Ponza il 9 agosto del 2020. I residui del codice genetico, emersi grazie agli esami del Ris dei carabinieri, potrebbero appartenere all’assassino di Gimmy ucciso dopo essere stato massacrato di botte per ragioni tutt’ora misteriose. I legali dei familiari, hanno presentato alla procura di Cassino, che indaga per omicidio volontario sulla morte del campione, una lista di persone con le quali comparare il dna di origine sconosciuta. Si tratta di persone con cui Gimmy ha avuto dei rapporti nel periodo in cui ha lavorato a Ponza come buttafuori. Alcuni sarebbero degli addetti alla sicurezza dei locali dell’isola. Altri sono dei proprietari di attività commerciali a Ponza. L’inchiesta è per ora senza indagati, ma la svolta sulla soluzione del mistero potrebbe essere a un passo. In un primo momento, la morte del ragazzo era stata giudicata un incidente.