VIA APPIA PATRIMONIO UNESCO: CERIMONIA CELEBRATIVA A ROMA
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Si è tenuta ieri la cerimonia celebrativa presso il Mausoleo di Cecilia Metella a Roma, la cerimonia celebrativa sulla Via Appia, conosciuta come “Regina Viarum”, ufficialmente inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. La decisione, come è noto, è stata presa dal Comitato del Patrimonio Mondiale durante la 46esima sessione a Nuova Delhi. Alla cerimonia hanno preso parte il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il Sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, il sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Presenti tra gli altri il Presidente della Provincia Stefanelli, il sindaco di Terracina Francesco Giannetti e il collega di Cisterna Valentino Mantini, oltre al vice sindaco di Fondi Vincenzo Carnevale. Il progetto ha coinvolto quattro regioni italiane – Lazio, Campania, Basilicata e Puglia – oltre a 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università e numerose comunità territoriali.
Anche il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede hanno partecipato attivamente alla candidatura. Il Ministro Gennaro Sangiuliano dopo aver espresso la sua soddisfazione per il risultato raggiunto, ha sottolineato come L'UNESCO abbia colto l'eccezionale valore universale di una straordinaria opera ingegneristica che nei secoli è stata essenziale per gli scambi commerciali, sociali e culturali con il Mediterraneo e l'Oriente.
Infine, in merito alla discussione aperta sui territori esclusi dalla lista del Patrimonio Mondiale Unesco, è stata fatta finalmente chiarezza con i dati ufficiali. Terracina ad esempio può contare su 755 ettari, la più ampia zona in provincia di Latina, superiore addirittura a Roma. In parte sono stati considerati anche i territori di Fondi, Itri, Formia e Minturno.
L'Appia fu la prima delle grandi strade di Roma costruite con tecniche innovative. Il tracciato, iniziato nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco per collegare Roma a Capua, fu poi prolungato fino a Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, testa di ponte verso la Grecia e l'Oriente, man mano che avanzava la conquista romana e lungo la Via Appia Traiana, la variante fatta realizzare dall'imperatore Traiano nel 109 d.C. per agevolare il percorso nel tratto da Benevento a Brindisi.